Johnson e Raab: "La colpa di una No-Deal Brexit sarà di Bruxelles"

Lavori in corso, per Boris Johnson.
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Di Cristiano Tassinari
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Comincia il gioco dello scaricabarile, a meno di tre mesi dal 31 ottobre, scadenza della Brexit. Per Boris Johnson e Dominic Raab la responsabilità di un "No-Deal" sarà dell'Unione Europea. Ma auspicano ancora un "accordo di buon senso". Il vero scoglio è ancora il "backstop", il confine irlandese.

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"The Final Countdown" continua.
Basta rinvii, la Brexit "vada avanti e sia attuata" alla scadenza del 31 ottobre.

Il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab (45 anni) esce allo scoperto e accusa l'Europa: "Bruxelles dovrà assumersi la responsabilità di una Brexit senza accordo, se ciò avverrà".

Per il nuovo governo di Boris Johnson (55 anni), l'obiettivo è l'eliminazione del cosiddetto "backstop", il confine irlandese.

"Se la posizione dell'UE è che l'accordo di divorzio non può essere modificato - che si tratti di dettagli da aggiungere o da togliere - e questo è il suo punto fermo, allora - ammettiamolo - vuol dire che hanno già preso la decisione di vedere il Regno Unito andarsene senza accordo, e questa è una responsabilità che dovranno assumersi.

Noi vorremmo un accordo, ma il backstop irlandese è qualcosa di inaccettabile, certamente nella sua forma attuale non è democratico ed è qualcosa che dovrà essere cancellato".
Dominic Raab
ministro degli Esteri - Regno Unito
Dominic Raab, ministro degli Esteri britannico.

Boris Johnson è deciso: si va avanti, ma auspica ancora un "accordo di buon senso"

Boris Johnson - giovedi in visita al Culham Science Centre, nell'Oxfordshire - ha detto che spera nel "buon senso" dell'UE per un nuovo accordo sulla Brexit.
Il premier britannico non ha escluso le elezioni nei primi giorni dopo il 31 ottobre, la scadenza della Brexit, se il governo-Johnson non otterrà la fiducia in Parlamento.

Il premier, in ogni caso, guarda già al post-Brexit. E annuncia un piano per attirare scienziati "di talento" nel Regno Unito: con abolizione dei tettisalariali, percorsi preferenziali per i cittadini stranieri, visti senza contratti di lavoro preventivi e allargamento della platea di Università e istituti in grado di garantire un progetto di ricerca.

"Lasceremo l'Unione Europea il 31 ottobre, quello per cui hanno votato i cittadini di questo paese ed è quello che penso che i parlamentari di questo paese dovrebbero continuare a fare: andare avanti con la Brexit".

"Penso che i parlamentari dovrebbero andare avanti e mantenere ciò che hanno promesso alla gente di questo paese: rispettare il referendum del 2016 e lasciare l'UE il 31 ottobre".
Boris Johnson
Primo Ministro Regno Unito
Boris Johnson durante l'intervista.

Cosa diranno il Parlamento e Jeremy Corbyn?

REUTERS/Toby Melville/File Photo
Un primo piano di Jeremy Corbyn, leader del Partito Laburista.REUTERS/Toby Melville/File Photo

Il Parlamento britannico, che finora non ha ratificato alcun accordo per lasciare l'UE, ha ripetutamente votato contro una No-Deal Brexit, dando il via a una battaglia con il governo che riprenderà dopo la pausa estiva, in settembre.

Per il leader del Partito Laburista Jeremy Corbyn, forzare la mano per avere una Brexit senza accordo sarebbe "un abuso di potere senza precedenti, incostituzionale e antidemocratico" da parte del Primo Ministro Boris Johnson.

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[LEGGI ANCHE: La storia (anche un po' segreta) di Boris Johnson.](LEGGI ANCHE: La storia (anche un po' segreta) di Boris Johnson.)

Euronews spiega

"Che cos'è il ^backstop' irlandese?
E cosa ne pensano gli stessi irlandesi (del nord e della Repubblica d'Irlanda)?
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