Il discorso che Nixon si era fatto preparare in caso di tragico fallimento dell'Apollo 11

Il discorso che Nixon si era fatto preparare in caso di tragico fallimento dell'Apollo 11
Diritti d'autore NASA/Handout via REUTERS/File Photo
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Di Lauren Chadwick
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Il documento, due pagine, suggeriva al presidente di chiamare le vedove prima di rivolgersi alla nazione.

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Nell'ipotesi che la storica missione dell'Apollo 11 che ha portato i primi uomini sulla Luna esattamente 50 anni fosse finita in tragedia, il presidente Nixon si era fatto preparare un discorso dai toni cupi e luttuosi. 

Al ghostwriter del capo di Stato, William Saffire, era stato dato incarico di preparare una bozza nel malaugurato caso che Neil Armstrong e Buzz Aldrin non fossero più tornati indietro dalla Luna. Il documento che per fortuna Nixon non lesse mai stato scoperto negli anni '90 dal giornalista e scrittore James Mann. Oggi si trova in un cassetto della National Library, disponibile a tutti.

In esso, si suggeriva al Presidente di telefonare a ciascuna delle nuove vedove prima di rivolgersi alla Nazione. 

"Nella loro esplorazione, hanno stimolato la gente del mondo a sentirsi unita; nel loro sacrificio, reinsaldano ancor di più gli uomini nel loro sentimento di fratellanza", scrive Safire nel discorso. "Altri seguiranno, e sicuramente ritroveranno la strada di casa. All'uomo non sarà negata la ricerca [spaziale]. Questi uomini sono stati i primi, e rimarranno i primi nel nostro cuore".

Frank Borman, il collegamento della NASA alla Casa Bianca, aveva avvertito Safire un mese prima della missione di "pensare a una posizione alternativa per il Presidente in caso di incidenti sull'Apollo XI", ricorda lo stesso Safire nel suo libro Before The Fall: An Inside View Of The Pre-Watergate White House.

In tempi antichi, gli uomini guardavano alle stelle e vedevano i loro eroi nelle costellazioni. In tempi moderni, facciamo lo stesso, ma i nostri eroi sono uomini epici in carne e ossa.

L'ipotesi di fallimento comprendeva lo scenario di un'esplosione a bordo oppure che gli astronauti rimanessero bloccati sulla Luna. In questo caso avrebbero potuto morire di fame o addirittura suicidarsi.

"Ho preso a cuore le cautele suggerite da Borman e ho preparato alcune osservazioni appropriate per il Presidente", scrisse Safire nel suo libro. 

**Alcune missioni spaziali della NASA, infatti, sono finite in tragedia. **

Tre astronauti dell'Apollo 1 trovarono la morte dopo lo scoppio di un incendio e la diffusione di nell'ambiente di ossigeno puro durante una simulazione. Tra essi anche il primo americano a camminare nello spazio, Ed White. 

Nel 1986, lo space shuttle Challenger è esploso in diretta TV un minuto dopo il decollo uccidendo i sette membri dell'equipaggio.

Anche nel disastro della Columbia del 2003 persero la vita sette professionisti a bordo: la navicella spaziale esplose mentre rientrava nell'atmosfera terrestre. Per due anni dopo quella tragedia la NASA interruppe tutti i programmi spaziali. 

Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, si rivolse alla nazione in quello stesso giorno affermando che era troppo facile "trascurare i pericoli dei viaggi spaziali".

"Questa causa di morte continuerà ad esistere. L'umanità è condotta nell'oscurità, al di là del nostro mondo, dalla volontà di scoprire e dal desiderio di capire. Il nostro viaggio nello spazio continuerà".

Di seguito potete trovare il discorso, in inglese, preparato da Saffire per Nixon in caso di fallimento della missione Apollo 11. 

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