Il volto nascosto del conflitto afghano

In collaborazione con The European Commission
Il volto nascosto del conflitto afghano
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Di Monica Pinna
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Afghanistan: la storia di Attagul, un uomo rimasto gravemente ferito alla testa durante un'esplosione

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Siamo in Afghanistan. Attagul è stato ferito in un attentanto nella città di Ghazni, a sud-ovest della capitale afghana. Era la fine di maggio. L’uomo ha perso una parte del cranio e del cervello, ma sta recuperando. All’inizio è stato curato in un ospedale locale, poi è stato trasferito al Centro per le vittime di guerra dell'ONG Emergency a Kabul.

"Si trovava a 150 metri dall'esplosione, molte persone, quelle che erano più vicine, sono rimaste state uccise. Le finestre delle case sono andate in frantumi", ci racconta Said Mohmad, cugino della vittima. 

Attagul, ha 35 anni, guida il trattore, e stava lavorando quando c’è stata l’esplosione. Vive in un villaggio della provincia di Ghazni, una regione dove proseguono i combattimenti tra gruppi armati e forze filo-governative. "Nel nostro villaggio avvengono molte esplosioni. Lungo le strade e i vicoli ci sono parecchie mine. Ogni giorno assistiamo a scontri e combattimenti", prosegue Said.

Dopo un delicato intervento chirurgico, e due settimane di terapia intensiva, Attagul ha iniziato pian piano a riprendersi. Ora riesce a parlare e a muoversi. L'abbiamo incontrato una settimana prima del suo trasferimento in un centro ortopedico, dove dicono che potrà riprendere a camminare un po’ meglio.

Prima dell'attacco, Attagul si prendeva cura dei suoi 6 figli, di sua moglie e dei suoi genitori.

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