Ue, fumata nera sulle nomine, vertice sospeso

Ue, fumata nera sulle nomine, vertice sospeso
Diritti d'autore Il presidente del Consiglio europeo, Tusk, guarda già al domani. Prossima convocazione per il 2 luglio - REUTERS/Virginia Mayo/Pool
Diritti d'autore Il presidente del Consiglio europeo, Tusk, guarda già al domani. Prossima convocazione per il 2 luglio - REUTERS/Virginia Mayo/Pool
Di Maria Irene Giuntella
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Sarebbero undici i Paesi che nei colloqui di questa notte con Donald Tusk hanno espresso contrarietà alla nomina di Frans Timmermans alla Commissione Ue.

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Fumata nera sulle nomine per i posti chiave delle istituzioni dell'Ue.

Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha sospeso la riunione ed ha convocato un nuovo incontro per il 2 luglio alle ore 11. Si lavorerà per decidere chi andrà a sedersi sulle poltrone chiave della prossima legislatura: Presidente della Commissione europea e dell'Europarlamento, rappresentante della politica estera UE e Presidente del Consiglio europeo.

Sarebbero undici i Paesi che nei colloqui di questa notte con Donald Tusk hanno espresso contrarietà alla nomina di Frans Timmermans alla Commissione Ue.

Tra questi anche il governo italiano che attraverso il Premier Conte sostiene che" l'Italia non puó accettare un pacchetto precostituito nato altrove". La candidatura di Timmermans sarebbe frutto di un accordo stretto ad Osaka a margine del G20 tra Merkel, Macron, Sanchez e Rutte e vedrebbe una rinuncia dei Popolari al vertice della Commissione Europea.

Intanto slitta anche la riunione dei commissari europei sui conti pubblici dell'Italia, e Conte afferma di "confidare in un rinvio della procedura di infrazione".

Il vertice straordinario è stato preceduto da un giro di incontri che ha visto, tra l'altro, il presidente del Consiglio europeo a colloquio con il capogruppo dei liberali di Renew Europe, Dacian Ciolos, il leader politico degli stessi liberali, Guy Verhofstadt, e il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez.

Bocciato da tempo il nome di Manfred Weber, capogruppo del Partito Popolare che non entusiasmava nessuno. Alla fine anche Angela Merkel, sua sostenitrice, ha dovuto alzare bandiera bianca. Potrebbe però cadere in piedi e sostituire Tajani all'Europarlamento.

Consiglio europeo, slitta ancora l'accordo sulle nomine

"Abbiamo finito per oggi, deve essere definito un fallimento, non si è raggiunto alcun risultato, penso che sia un'immagine molto negativa quella che diamo, del Consiglio e dell'Europa. Nessuno può ritenersi soddisfatto di ciò che è stato raggiunto durante così tante ore" commenta il Presidente francese Emmanuel Macron uscendo dalla sede del Consiglio.

La cancelliera tedesca ha difeso la decisione di sospendere perché è necessaria una maggioranza piú larga che rappresneti oltre il 65% della popolazione per un mandato che possa gestire le numerose sfide future per l'Europa.

"Ci dobbiamo chiedere se, avendo 440 milioni di persone in Europa si vuole davvero scavalcarne 100 milioni, anche se è formalmente possibile, è meglio prendersi un po' piú di tempo e provare a intraprendere il nostro cammino insieme a quei paesi " ha affermato Angela Merkel.

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