A Parigi ai nostri microfoni i timori e gli auspici dei protagonisti dell'Europa di oggi e di chi vorrebbe presto entrare a farne parte
Stanno scuotendo l'Europa dalle fondamenta e dopo quasi 70 anni dalla sua creazione, gli euroscettici potrebbero affollare i seggi del prossimo parlamento di Strasburgo.
Una minaccia per il futuro del progetto europeo secondo molti.
Pierre Moscovici, commissario europeo per gli Affari economici e finanziari:
"Per la prima volta dalla sua creazione abbiamo nemici dell'Europa, persone che vogliono distruggere l'Europa, questo è il significato del populismo. E se quei populisti si uniscono, e se gli europeisti sono divisi, allora possiamot rovarci in un momento di stallo ma potrebbe essere il primo passo per la vittoria dei populisti che possiamo chiamare nazionalisti ed estremisti di destra".
L'austerity voluta da Bruxelles e il suo fare un passo avanti e due indietro sull'immigrazione hanno in gran parte alimentato lo scontento dei cittidani europei. Come arginarlo?
Guy Verhostadt, leader del blocco liberale (ALDE) nel parlamento europeo:
"Il problema con i populisti inizia quando ascoltiamo le loro, cosiddette, ricette per porre rimedio e qui fanno un errore capitale: pensare che possiamo tornare indietro nella storia, che il mondo del futuro sarà basato sugli stati nazionali e non su grandi imperi come ad esempio Cina, India e Russia ".
Agli occhi dei Paesi aspiranti a entrare nel club comunitario, l'Europa ha perso il suo appeal?
La presidente georgiana, Salome Zourabichvili, su questo punto è molto chiara:
"L'unica cosa che non capiamo è ciò che la Gran Bretagna sta facendo e saremmo molto felici di prendere il posto lasciato dalla Gran Bretagna.La nostra unica prospettiva da dove siamo, e dove siamo oggi, è l'Europa, che è stata la prospettiva di lungo periodo: la Georgia ha la sensazione di dover tornare in Europa ".
Gli europei sono chiamati al voto la prossima settimana a partire da giovedì 23 maggio. Solo dopo il voto sapremo se l'Unione è popolare o populista.