Elezioni spagnole 2019, chi vincerebbe se si votasse sui social network?

Elezioni spagnole 2019, chi vincerebbe se si votasse sui social network?
Di Natalia OelsnerMarta Rodriguez
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Elezioni spagnole 2019, chi vincerebbe se si votasse sui social network?

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I social network sono diventati uno strumento indispensabile di campagna politica per i diversi partiti spagnoli. Inizialmente tutte le strategie ruotavano intorno a Facebook e Twitter, ma le elezioni del 28 aprile stanno dimostrando che sempre più piattaforme online possono contribuire a cambiare gli equilibri elettorali.

Elezioni in Spagna: il "potere" dei giovani elettori e di Podemos, Ciudadanos e Vox

I candidati si sono resi conto che investire nei social network è importante, anche solo per stare al passo con i loro avversari. Grazie a questi strumenti, e alla segmentazione del messaggio che consentono, i partiti possono raggiungere più facilmente i loro potenziali elettori. In questa tornata elettorale, l'uso delle redes sociales da parte dei partiti è stato massiccio. Non tutti, però, lo hanno fatto con la stessa efficacia. 

Euronews ha dato un'occhiata agli account dei partiti politici che si contendono la Moncloa. Chi vincerebbe se si votasse sui social network? Ve lo diciamo qui sotto.

I vincitori sui social network

Facebook

Nel social network di Mark Zuckerberg, il vincitore sarebbe Podemos. La pagina ufficiale del partito, creata nel gennaio 2014, ha più di un milione di 'Mi piace' - la differenza con gli altri partecipanti alla tenzone è abissale. Seguono Ciudadanos (più di 330 mila) e Vox (con più di 270 mila).

Il partito di Pablo Iglesias, molto attivo su Facebook, utilizza questo canale per promuovere incontri con la popolazione, trasmettere in diretta i comizi della campagna elettorale e condividere il piano di governo, molto incentrato sulla lotta alla corruzione.

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Publiée par Podemos sur Dimanche 21 avril 2019

Al secondo posto c'è il partito di Albert Rivera che ha l'account più vecchio di tutti, creato nel 2009. Molte delle sue pubblicazioni criticano la corruzione, il bipartitismo e... Pedro Sánchez.

La pagina di Vox, creata nel 2014, accoglie gli utenti Internet con la frase "Prima la Spagna", così come si vede nelle foto di copertina. Oltre a condividere le idee che il partito di Santiago Abascal difende, cita spesso anche la "guerra mediatica" che si sarebbe avviata contro di lui. D'altra parte, i contenuti condivisi non lasciano indifferenti gli utenti e - un po' come succede con le pagine sovraniste - provocano una valanga di commenti. 

Twitter

Anche sul social network del pajarito domina Podemos. Ha più di un milione di follower, molti di più del PP (705 mila) e del PSOE (670 mila). Qualcosa di sorprendente, dal momento che l'account è stato creato nel 2014, mentre quelli dei suoi rivali esistono dal 2009 - con l'eccezione del profilo Vox, creato nel 2013. La sua popolarità potrebbe essere spiegata da un fattore: secondo Julio Cesar Herrero, direttore del Cescompol, il Centro di studi sulla comunicazione politica, questa formazione sarebbe stata la prima ad utilizzare i social con più criterio.

"Prima si usavano principalmente Facebook e Twitter. Podemos è stata la formazione che meglio ha saputo farlo nelle ultime elezioni generali", spiega lo specialista. Tuttavia, secondo Julio Cesar, i due social hanno perso forza negli ultimi anni, forse a causa della sfiducia generata dalle fake news. Instagram, invece, si sta posizionando sempre più come il vero gigante delle reti.

Instagram

E qui cambia tutto. Il vincitore delle elezioni, se dovessimo guardare solamente a Instagram, sarebbe il partito di estrema destra Vox. Ha più di 250.000 follower, ben al di sopra di Podemos (137mila) e Ciudadanos (circa 86mila).

Instagram dà il benvenuto al partito di Abascal nel 2016. Nel primo post si legge: "Arriva su Instagram il partito che difende apertamente l'unità della Spagna, gli spagnoli normali contro gli abusi dei politici, i segni dell'identità spagnola, con orgoglio, la libertà, lo stato di diritto e la democrazia".

Questo social network è quello cresciuto di più in Spagna nel 2018. Il 65% dei suoi utenti ha un'età compresa tra i 18 e i 39 anni, un fatto interessante per il partito che cerca di conquistare le generazioni più giovani. 

"Instagram è il social network più utilizzato. Si tratta di una rete che permette di sfruttare l'audiovisivo, con meno limitazioni rispetto a Twitter e Facebook (.....) Questo è molto importante quando si tratta di dare un senso di appartenenza di gruppo. Permette di sapere chi la pensa come te, di dargli un volto", spiega Julio Cesar Herrero.

Lo specialista aggiunge che nel caso di Vox, la campagna sui social network è fondamentale, poiché, non avendo molte risorse, la partecipazione ai media tradizionali è molto limitata. Oltre ad essere più economici, hanno anche un elemento determinante_ gli algoritmi. Questi permettono di collegare le persone per interessi, sapere "dove sono si trovano e con chi sono collegate". Un elemento indispensabile "per chi ha bisogno di farsi una base sociale". Vox è particolarmente attiva anche nei servizi di messaggistica, in particolare WhatsApp, ma anche Messenger.

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Vaya meme nos manda un seguidor ???

A post shared by VOX ?? (@vox_es) on

D'altra parte, il successo su Instagram non si deve esclusivamente ad una maggiore attività. Il PP è quello con il maggior numero di pubblicazioni (1.206), ma rimane al penultimo posto per popolarità, così come il PSOE (1.113).

"Il PSOE è sicuramente il partito a cui sta costando di più la cosa. È quello che sfrutta meno i social e quello che meno sa come sfruttarne la capacità. Fanno i tentativi peggiori con i peggiori risultati", aggiunge l'esperto di marketing politico.

Podemos e Vox hanno lo stesso numero di post (1.053), leggermente superiore a Ciudadanos (1.008).

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Qual è il segreto del successo?

Diamo un'occhiata alle pubblicazioni di maggior successo degli ultimi 30 giorni, secondo la piattaforma Crowdtangle.

Per Podemos, a funzionare meglio è stato il dibattito di martedì scorso, sia su Facebook che su Twitter. Il video mostra "il minuto d'oro" di Pablo Iglesias, vincitore del dibattito per la maggior parte delle persone che hanno risposto al nostro sondaggio. Su Instagram, il post più popolare è stato un intervento del leader vestito nella maniera meno elegante. 

I post di Ciudadanos mostrano un fatto curioso. A differenza di Podemos, dove il leader del partito è il più vincente, il ruolo di leader nei social network è assunto dal numero due di Ciudadanos e non da Albert Rivera. Sia su Facebook che su Twitter, gli interventi di Inés Arrimadas sono i più popolari. Su Instagram, è una foto della "tessera sanitaria unica", con i colori della bandiera spagnola, un'iniziativa che suscita consensi tra i suoi elettori.

Su Facebook, il discorso in diretta del leader della formazione è stato il post più popolare. Su Instagram, invece, la foto di un uomo con sindrome di Down che ha visitato la sede del partito.

Per il Partito Popolare, criticare il PSOE e Pedro Sánchez si rivela una buona strategia digitale, come dimostrano i post di maggior successo su Facebook e Twitter. Quanto a Instagram, i seguaci del partito hanno sommerso di cuori il post in cui Pablo Casado è stato definito il leader del dibattito.

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Vox ha conquistato Instagram e Facebook condividendo un'intervista alla rivista CTXT. Si tratta di un'intervista in cui un lavoratore spiega perché voterà per il partito di estrema destra. Su Twitter, il discorso di Santiago Abascal a Granada è stato il più popolare. Nel post, la formazione chiede il retweet degli utenti, poiché le parole di Abascal "non saranno trasmesse dalle televisioni".

Ma i social network mostrano la realtà?

Se si votasse sui social network, le elezioni di questa domenica probabilmente sarebbero una lotta combattuta tra Vox e Podemos. Tuttavia, tutti i sondaggi indicano il PSOE come il grande vincitore.

I social network "servono a mobilitare, identificare, a fare un gruppo", ma non dobbiamo dimenticare che essi "generano una sorta di mondo parallelo", aggiunge lo specialista. "I social network possono dare la sensazione di uno straordinario seguito di un partito perché l'algoritmo ti mette in contatto con tutte le persone che cercano la stessa cosa, ma non ha necessariamente riflettono la realtà sociale", aggiunge Julio Cesar.

Anche se le reti sociali sono un elemento fondamentale per la campagna elettorale, la decisione di votare "è una decisione complessa che tiene conto di molti fattori", e molte delle persone che i partiti sono riusciti a mobilitare su Internet possono essere diventate disincantate nel tempo.

"Ecco a cosa servono le elezioni: per vedere se c'è un rapporto tra una cosa e l'altra", conclude l'esperto.

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Limiti morali e legali sulle reti

Il 12 aprile, dopo aver ricevuto un rapporto da Avaaz, Facebook ha cancellato tre profili di estrema destra che diffondevano informazioni false a quasi 1,7 milioni di persone: Unidad Nacional Española (UNE), Todos Contra Podemos y Lucha por España. Questi utenti avevano diverse pagine in cui pubblicavano contenuti contro l'immigrazione, la comunità LGBT e il femminismo.

Oltre al pericolo di cadere in reti di notizie false, non tutto quello che vediamo sui social network lo vediamo per scelta. I partiti politici usano il microtargeting per generare profili ideologici e raggiungere gli utenti con la pubblicità.

"La Spagna ha una situazione unica nell'Unione Europea", spiega l'avvocato ed esperto di sicurezza informatica Paloma Llaneza. "È stata adottata una legge organica sulla protezione dei dati personali che applica il regolamento a livello nazionale e da lì è stata introdotta una modifica della legge elettorale generale che consente ai partiti di raccogliere i dati di tutti i cittadini senza chiedere loro il permesso".

Llaneza denuncia che i partiti politici spagnoli hanno votato essi stessi una norma per creare "profili ideologici", cosa che non è consentita a nessuna società europea nell'UE.

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