Il premier ungherese ha dato il via a Budapest alla campagna del suo partito di estrema destra. I migranti sono al centro del suo programma
"Sarà Fidesz a decidere del proprio futuro a livello internazionale e non il Partito popolare europeo (Ppe)". E' quanto dichiarato dal premier ungherese Viktor Orbán, durante l'apertura ufficiale della campagna elettorale del suo partito, in vista delle elezioni per l'europarlamento. L'assemblea politica del Ppe, infatti, aveva sospeso Fidesz due settimane fa.
''Questa è la situazione: i leader di Bruxelles sono quei politici e gruppi d'interesse il cui obiettivo è demolire i valori della cultura cristiana europea. Lo fanno - e questo non è un segreto - attraverso l'enorme quantità di migranti che accolgono. Ma demolendo il cristianesimo, anche le loro nazioni possono essere ugualmente demolite".
La questione migranti è uno dei temi principali della campagna del primo ministro magiaro, il quale vorrebbe che il potere decisionale in campo migratorio tornasse nelle mani delle singole nazioni. Orbán ha poi aggiunto che Bruxelles dovrebbe smettere di aiutare le ong coinvolte e dovrebbe invece pagare per la difesa delle frontiere dei suoi Stati.
''Queste elezioni europee non si basano sulle tradizionali rivalità tra partiti, secondo Orbán", spiega il nostro corrispondente a Budapest, Daniel Bozsik. "Questa è una lotta tra forze pro e anti migranti, ha dichiarato il premier, aggiungendo che la nostra cultura cristiana e la sua eredità sono in gioco".