Il nuovo lavoro di Fatih Akin non piace a tutti
Applausi, ma anche molti fischi per il nuovo film di Fatih Akin, "The Golden Glove", presentato in concorso alla sessantanovesima edizione del Festival di Berlino. Una pellicola che divide, quella sul serial killer Fritz Honka, che negli anni Settanta ad Amburgo uccise tante donne, che avevano in comune tra loro il fatto di essere alcolizzate, sole, ai margini della società, proprio come l'omicida. Violenza fino agli estremi in una pellicola tratta dalla storia di Heinz Strunk, che prende il titolo dal locale dove Honka adescava le sue vittime. Una storia nera, già venduta in tutto il mondo, che ha provocato però più di qualche perplessità tra i critici e gli estimatori del regista tedesco di origine turca. Un brutto inizio secondo alcuni, per una kermesse già partita sotto tono.