26 super-ricchi possiedono quanto metà dei poveri del pianeta

26 super-ricchi possiedono quanto metà dei poveri del pianeta
Diritti d'autore REUTERS/Andres Martinez Casares
Di Paola Cavadi
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Si allarga la forbice tra ricchi e poveri del pianeta: fino al 2017 i "paperoni" erano 43. Nel 2018 cresciute del 12% le ricchezze dei miliardari, a fronte di un calo dell'11% di quelle dei piu' poveri. Alla vigilia del Forum di Davos, Oxfam punta il dito contro le politiche fiscali dei governi

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RAPPORTO OXFAM 2018: AUMENTA IL DIVARIO TRA RICCHI E POVERI

  • _**La ricchezza dei miliardari del pianeta è cresciuta di 900 miliardi di dollari nel 2018 (2,5 miliardi al giorno). Sono in 26 a possedere la ricchezza della metà piu' povera del pianeta (3.8 miliardi di persone)

  • _**Solo 4 centesimi per ogni dollaro raccolto dal fisco proviene da imposte sul patrimonio. In alcuni Paesi il 10% piu' povero della popolazione paga in proporzione tasse piu' alte del 10% piu' ricco

  • _**Oggi 262 milioni di bambini non hanno accesso all'istruzione. In Kenya, una bambina ha una possibilità su 250 di accedere alla scuola di secondo grado

  • Ogni giorno 10 mila persone muoiono per mancanza di cure adeguate e sostenibili. L'aspettativa di vità in un quartiere benestante di San Paolo, in Brasile, è di 79 anni, mentre è di soli 54 se ci sposta in un quartiere piu' povero

  • Gli uomini guadagnano il 50% in piu' delle donne e guidano l'86% delle aziende. Il lavoro di cura domestica delle donne vale 10 trilioni di dollari l'anno, 43 volte il fatturato di Apple

Oggi nel mondo 26 super ricchi possiedono da soli la ricchezza di 3 miliardi e 800 milioni di poveri. La fotografia scattata dalla Ong britannica Oxfam, nel suo rapporto dal titolo "Bene pubblico o ricchezza privata" pubblicato come di consueto alla vigilia del Forum finanziario di Davos, è ogni anno piu' impietosa e individua un trend in costante crescita. Solo l'anno scorso ad accumulare tutte quelle ricchezze erano in 43.

Segno di una concentrazione delle risorse del pianeta che continua a crescere negli anni - come spiega la direttrice esecutiva di Oxfam WINNIE BYANYIMA: "Nel corso del 2018 la ricchezza dei piu' ricchi del mondo è cresciuta di 2,5 miliardi di dollari al giorno, mentre la metà piu' povera del pianeta ha perduto 500 milioni di dollari al giorno. Purtroppo si tratta di una tendenza non nuova".

Oxfam calcola che i bambini esclusi dall'istruzione nel mondo sono 262 milioni, mentre ogni giorno 10 mila persone muoiono per mancanza di cure adeguate. Secondo l'Ong basterebbe una tassazione dello 0,5% sulle ricchezze dell'1% dei "paperoni" del pianeta per strappare dalla poverta estrema 117 milioni di persone, ma le politiche fiscali dei governi sembrano andare nella direzione opposta.

Al Forum finanziario di Davos, anche quest'anno i convitati di pietra si chiamano, dunque, redistribuzione della ricchezza e povertà estrema. Se è vero che l'uomo piu' ricco del pianeta, quel Jeff Bezos proprietario del colosso Amazon, guadagna da solo ogni anno 112 miliardi di euro e che l'1% di questa cifra basterebbe a soddisfare il fabbisogno sanitario di 105 milioni di cittadini eritrei.

IN ITALIA il 20% PIU' RICCO DETIENE IL 72% DELLA RICCHEZZA NAZIONALE

Allarma anche la situazione italiana, alle prese con la prossima introduzione di misure come il reddito di cittadinanza. Nel 2018 la forbice tra italiani ricchi e poveri si è allaragata di molto: il 20% più ricco detiene il 72% della ricchezza nazionale contro il 66% di un anno prima, mentre il 60% più povero deve accontentarsi del 12,4%, ancora meno del 14,8% di 12 mesi fa.

LA DENUNCIA DI OXFAM INTERNATIONAL: "POLITICHE FISCALI DEL TUTTO INSUFFICIENTI"

La concentrazione sempre maggiore di una quota enorme della ricchezza globale nelle mani dell'1% piu' ricco del pianeta è in crescita dal 2011, mentre per la prima volta in oltre due decenni il tasso annuale di riduzione della povertà estrema ha cominciato a calare. Se tra 1990 e il 2013 il numero delle persone che vivevano con 1 dollaro e 90 centesimi al giorno è calato drasticamente, oggi questa tendenza si è interrotta. Tra il 2013 e il 2015 il tasso di riduzione della povertà estrema sul pianeta ha fatto registrare un -40%.

Di fronte a un quadro cosi desolante, Oxfam punta il dito contro le politiche dei governi, a suo dire del tutto insufficienti in termini di redistribuzione della ricchezza e fiscalità generale: "Non dovrebbe essere il conto in banca a decidere per quanto tempo si potrà andare a scuola o quanto si vivrà – ha detto Winnie Byanyima, direttrice di Oxfam International– Eppure è proprio questa la realtà in gran parte del mondo, spesso anche grazie a trattamenti fiscali privilegiati".

Secondo l'Ong britannica, solo 4 centesimi per ogni dollaro raccolto dal fisco (dato aggiornato al 2015) proviene da imposte sul patrimonio, compresa la tassa di successione. A fronte di cio', Sanità e Istruzione continuano ad essere settori gravemente sotto-finanziati, con la conseguenza che i poveri sono di fatto esclusi dai servizi di base.

Nei Paesi ricchi, in media, l'aliquota massima dell'imposta sui redditi delle persone fisiche è passata dal 62% nel 1970 al 38% nel 2013 (nei Paesi in via di sviluppo l'aliquota è al 28%). Tra il 2000 e 2016, per 90 grandi corporation mondiali l'aliquota effettiva sui redditi d'impresa è crollata dal 34 al 24%. In Paesi come il Brasile o il Regno Unito il 10% dei più poveri paga, in proporzione al reddito, più tasse rispetto al 10% più ricco.

Dati che influiscono direttamente sull'aspettativa di vita delle popolazioni del pianeta: nei Paesi in via di sviluppo il bambino di una famiglia povera ha il doppio delle possibilità di morire entro i 5 anni rispetto a un suo coetaneo benestante. Fenomeni non sconosciuti alle città europee come Londra dove l’aspettativa di vita in un quartiere povero è inferiore di 6 anni rispetto a uno agiato.

LA DISUGUAGLIANZA DI GENERE

Disugualglianza nella disuguaglianza, le donne sono quelle che pagano il conto piu' alto. A livello globale gli uomini possiedono oggi il 50% in piu' della ricchezza netta delle donne e controllano l'86% delle aziende. Le donne lavoratrici guadagnano il 23% meno dei colleghi uomini, un dato che non tiene conto del lavoro di cura che le donne svolgono tra le mura domestiche. Calcola Oxfam che se il lavoro di cura delle donne fosse appaltato a una sola azienda nel mondo realizzerebbe un fatturato di 10mila miliardi di dollari all'anno, 43 volte quello di Apple, la più grande azienda al mondo.

Il rapporto "Bene pubblico o ricchezza privata" di OXFAM (Eng)

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