Uber condannato da corte inglese

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Diritti d'autore REUTERS/Simon Dawson
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Di Alberto De Filippis
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Due ex collaboratori hanno dimostrato che effettuavano un lavoro subordinato

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Sconfitta per Uber in un tribunale inglese. Le persone che lavorano come autisti,  grazie alla notissima applicazione per telefonini, dovranno essere considerati dei lavoratori subordinati. Questo vuol dire diritto al minimo sindacale orario. Una decisione che mette a rischio, secondo l'azienda, il modello imprenditoriale su cui si basa Uber. Nel 2016 due ex collaboratori hanno dimostrato che l'azienda metteva sulle loro spalle un carico di lavoro tale da non poter più essere considerati liberi collaboratori, ma impiegati. Ci sono voluti due anni, ma la magistratura britannica alla fine ha dato loro ragione.

La cosa potrebbe costituire un precedente in Italia dove un simile problema lo affrontano i fattorini che, in bicicletta o motorino, portano le consegne guadagnando spesso poco più di 4 euro l'ora. Nei mesi passati due di loro sono morti in incidenti durante il lavoro e le aziende per cui lavoravano, anche loro multinazionali del settore, hanno declinato ogni responsabilità. Adesso un cambiamento potrebbe arrivare

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