Una appassionata "Traviata " affascina New York

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Di Katharina Rabillon
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E' l'opera più amata al mondo: "La Traviata" di Verdi è nel cartellone del Metropolitan Opera di New York. Juan Diego Flórez debutta nei panni del disperato amante Alfredo e Diana Damrau incanta nel ruolo di Violetta malata. Forti emozioni con Michael Mayers e la sua nuova messa in scena.

E’ una delle opere più amate al mondo: l’immortale Traviata di Verdi.

Il capolavoro ritorna al Metropolitan Opera di New York, con Diana Damrau nei panni dell’eroina tragica Violetta. E con Juan Diego Flórez, il suo appassionato amante disperato, Alfredo.

Il nuovo direttore musicale Yannick Nézet-Séguin ha ottenuto un risultato profondamente commovente.

Il tenore Juan Diego Florez dice a Euronews:"Verdi è il maestro dell’Opera. Ha perfettamente descritto tutti quei sentimenti che noi abbiamo interpretato nei nostri ruoli: amore, tristezza, rabbia: è tutto lì, nella musica".

E aggiunge: "A volte basta sedersi davanti a questo punto dell’Opera e viene naturale dire, oh sì. Grazie verdi".

L'AMORE TRAGICO DI ALFREDO E VIOLETTA

L’opera racconta la storia di Violetta, esausta per la sua vita inquieta da cortigiana e consapevole di essere vicina alla morte, che alla fine trova il vero grande amore, pur non potendolo vivere.

Diana Damrau , soprano, ne ha interpretato la tragica fine eroica con rara intensità: "Violetta - commenta _- è un ruolo da sogno, perché lei fa questo viaggio enorme. P_er la prima volta si innamora davvero. All'inizio lei cerca di proteggere il suo cuore, ma poi lo lascia andare e alla fine lei è tutto cuore. "

"Ha un'aria stupefacente”, dice ancora ai microfoni di Euronews il tenore Flórez, accennando con trasporto il suo "dei miei bollenti spiriti". "Io sto dicendo quanto sono fortunato - continua -  quanto sono fortunato ad averla con me e lei, lei ha lasciato tutto".

Per arrivare al culmine dell'emozione in una delle arie piu coinvolgenti dell'opera: "E poi c'è questa Cabaletta - dice Flórez - che è fantastica ed ha una nota altissima che non è scritta, è un Do, io lo canto alla fine. È molto lungo, intenso"

UNA ORIGINALE RILETTURA

Il direttore Michael Mayer presenta l'opera come fosse tutto un lungo flashback di Violetta. Mentre sta morendo, lei ripercorre a ritroso il viaggio del suo unico vero amore.

"C'è questo momento di sublime bellezza", spiega il direttore Michael Mayer, "Alla fine della tua vita c'è un momento di grazia e un momento di liberazione che è estatico, è un triste addio."

"E’ incredibilmente drammatico e pieno di tensione - riprende ancora il soprano Damrau , bellissima nella sua veste candida, nel letto in cui si consuma il destino tragico di Violetta, condannata a morte dalla tisi e dunque destinata a non poter vivere il suo grande amore con Alfredo -  E c’è questa luce pallida nella scena della morte che si riflette anche nella musica, con l’ultimo infuocato furore di Violetta: "Gran Dio morir si Giovine "... morire così, giovane".

Journalist • Katharina Rabillon

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