Brexit, Theresa May nell'impasse ma tira dritto

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Di Euronews
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Cresce la fronda in parlamento contro la bozza di intesa con Bruxelles

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Nonostante la pioggia di critiche dentro e fuori il suo partito conservatore, sulla Brexit la premier britannica Theresa May conferma di voler tirare dritto per la sua strada, passando oltre le critiche di essersi arresa davanti ai diktat di Bruxelles. Agli oppositori nel suo partito, che ne chiedono la testa, risponde senza giri di parole, in una rara intervista in tv. "Un cambio di leadership in questa fase non renderà i negoziati più semplici e nemmeno cambierà l'aritmetica parlamentare. La sola cosa che farebbe è di portare altra incertezza, sulle persone e sul loro lavoro, oltre che rallentare le trattative. E questo comporta il rischio di una Brexit ritardata o frustrata".

Ad opporsi maggiormente alla premier e alla bozza di accordo con Bruxelles che lei difende, c'è una parte significativa del gruppo parlamentare, che ora ragiona sulla possibilità di presentare, martedi prossimo, davanti ai Comuni, una mozione di sfiducia. A rincarare la dose anche l'ormai ex ministro alla Brexit, Dominic Raab, che in una intervista respinge in toto l'ipotesi in discussione. "Penso che siamo stati vittime di bullismo, penso che siamo stati soggetti a ciò che somiglia molto a un ricatto, per dare chiaramente un quadro d'insieme. E credo che debba esserci un punto, possibilmente non il quarto, in cui si debba dire: mi dispiace, questo è il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, e non possiamo accettare le condizioni date", ha detto Raab.

La premier infine fa sapere che per il vertice del 25 novembre sarà personalmente a Bruxelles. In quella data Theresa May conta di incassare l'ok dell'Unione sulla bozza di intesa che tanti problemi le sta causando in patria.

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