Nel trevisano si sperimenta il "cemento verde"

Nel trevisano si sperimenta il "cemento verde"
Di Julian GOMEZ
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Un progetto di ricerca europeo punta a produrre un tipo di cemento più efficiente, con migliori proprietà isolanti, meno costoso, e anche più rispettoso dell'ambiente.

Ogni anno lo stabilimento TesiSystem di Casale sul Sile, in provincia di Treviso, produce 50 mila metri cubi di cemento armato. Oggi qui lavorano non solo operai edili, ma anche ingegneri dei materiali, ingegneri chimici, e esperti ambientali, che stanno cercando di sviluppare un tipo di cemento con migliori proprietà isolanti, più efficiente, meno costoso e anche più rispettoso dell'ambiente. Come e fino a che punto è possibile?

Qui vengono costruiti complessi prodotti prefabbricati usando cemento tradizionale. Quest'azienda è solo una fra le migliaia in competizione in un mercato colossale. Il consumo mondiale di calcestruzzo è stimato in circa dieci miliardi di metri cubi all'anno.

Un settore altamente competitivo... con elevati costi ambientali, spiega l'ingegnera chimica Arianna Amati: "Alla produzione del calcestruzzo, che è il materiale artificiale più utilizzato al mondo, è associato un 5 per cento della CO2 a livello mondiale. Di conseguenza riuscire a sostituire il cemento tradizionale con un cemento che ha un minore impatto ambientale può essere una scelta ecologica e quindi avere un mercato".

Gli scienziati di questo progetto di ricerca europeo affermano di aver trovato alcune soluzioni. Hanno sostituito alcuni minerali all'interno del cemento usato per produrre calcestruzzo, e sostengono che l'impronta di carbonio del calcestruzzo così prodotto è più bassa del 30 per cento. Il ricercatore Jan Skoček spiega perché: "Abbiamo bisogno di meno calcare, che contiene CO2. Questa è una prima ragione, un'altra è che la produzione dei clinker avviene a temperature inferiori di circa 200 gradi rispetto al comune cemento Portland. Questo permette di risparmiare energia e CO2. E poi questi leganti possiedono proprietà uniche, che riducono ulteriormente le emissioni".

I ricercatori hanno usato tre tipi sperimentali di cemento per costruire sei pannelli murari che servono da test. La produzione di ogni pannello ha richiesto 10 ore invece delle 16 normalmente previste. La scienziata Blandine Albert dice che questi pannelli mostrano un aumento del 25 per cento delle proprietà isolanti: "Questo muro permette di riflettere meglio le emissioni solari, per un migliore comfort in estate. Abbiamo anche introdotto un materiale poroso che consente di migliorarne le proprietà termiche".

Sono in corso ulteriori ricerche per valutare la durabilità a lungo termine, la resilienza e la robustezza meccanica dei pannelli, che per questa ragione sono stati installati nella fabbrica stessa. Se i risultati dei test fossero positivi e i costi di produzione fossero ridotti del 15 per cento come previsto dagli scienziati, sarebbe un'ottima notizia per i produttori di calcestruzzo prefabbricato, dice Marco Nucci, quality manager di TesiSystem: "Tutto questo si traduce in una maggiore produttività, minori ore di lavoro, minore manutenzione degli stampi, e quindi un vantaggio economico per l'azienda".

I prodotti prefabbricati sviluppati nel corso del progetto sono destinati sia alle nuove costruzioni sia alla ristrutturazione di edifici commerciali.

Risorse addizionali per questo articolo • Versione italiana e web: Selene Verri

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