Domenica 7 ottobre si vota per le presidenziali
È l’economia che dovrebbe decidere il risultato delle incombenti presidenziali brasiliane. Il gigante, assieme al Messico dell'America latina, versa in pessime condizioni economiche. Brasilia affoga nella corruzione e l'economia di uno dei Bric è già da tempo che ha smesso di correre. Domenica 7 ottobre i brasiliani dovranno decidere tra le idee neoliberali e i progetti di privatizzazione del candidato del Partito Social Liberale, Jair Bolsonaro, e la scelta di aumentare la spesa pubblica per contenere la disoccupazione proposta da Fernando Haddad, candidato del Partito dei Lavoratori ed erede politico dell’ex presidente, Luiz Inacio Lula Da Silva.
Anche il partito del non voto però potrbebbe decidere le elezioni. Gli effetti economici degli scandali di corruzione del caso Lava Jato, nel quale è coinvolto l’ex presidente Lula Da Silva, sono il principale scoglio da superare per il prossimo governo del Brasile. Il Paese ha una recessione di circa 7% e circa 13 milioni di disoccupati.
È probabile che sia il voto di protesta ad essere decisivo, e questo, pradssalmente, potrebbe favorire propri Bolsonaro. Maschilista, di estrema destra, ma anche il candidato a cui hanno ficcato un coltellaccio da cucina nella pancia, durante la campagna. Bolsonaro è favorevole a più mercato e le voci che lo darebbero vincitore già al primo turno hanno fatto salire la quotazione del reais brasiliano anche perché il valore di materie prime che il Brasile produce, come caffé e zucchero, è aumentato.