Leonidas Kavados e il "Concerto per violino" di Stravinskij

In collaborazione con
Leonidas Kavados e il "Concerto per violino" di Stravinskij
Di Katharina Rabillon
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Esibizione trionfale del violinista greco Leonidas Kavados con la Luxembourg Philharmonic Orchestra: in scena il "Concerto per violino" di Stravinskij. Incontriamo uno dei violinisti più virtuosi del nostro tempo, alla scoperta del suo Stradivari Wilmotte, provato per caso 24 anni fa. E adesso...

L'ispirazione di Stravinskij per Leonidas Kavakos

Sapete come Igor' Stravinskij definiva il primo accordo impegnativo che apre ogni movimento e copre oltre due ottave e mezzo?
Lo definiva il "passaporto per il concerto".
Chi ben comincia, insomma...

Il suo geniale capolavoro del 1931, "Concerto per violino", influenzato dal periodo barocco, ha ispirato il violinista greco Leonidas Kavakos.

Classe 1967, Kavakos è già stato direttore artistico a Salisburgo della Camerata Salzburg e direttore d'orchestra della London Symphony Orchestra e della Boston Symphony Orchestra,
Di recente ha eseguito il Concerto per violino con laOrchestra Philharmonie du Luxembourg.

Lo Stravinskij del futuro e del passato

"Il suono di questo accordo si sposa perfettamente con il senso dell'umorismo, il sarcasmo, l'ironia di Stravinsky e capisci subito perchè è cosi vivace.", spiega Leonidas Kavakos. "Quello che amo è lo Stravinsky che guarda avanti all'avanguardia dei suoi tempi, ma sta distillando tutta l'energia e il potere del passato".

"E' evidente che tutto questo è nella personalità di Stravinsky: questi colori, queste armonie, questa tensione, questo esplorare il piu lontano possibile", racconta Gustavo Gimeno, Direttore della Orchestra Philharmonie du Luxembourg.

"Più si suona il Concerto per violino, più si ha la possibilità di avvicinarsi all'essenzadell'opera", spiega Kavakos. "Ma non dovrei dirlo, perché sono sicuro che se lo rivedrò tra cinque anni penserò, oh mio Dio, ero così lontano dall'obiettivo e penserò ancora che mi devo avvicinare di più. E insegna anche quanta saggezza e genio ci sono in queste note".

Il destino in un violino (ma non un violino qualsiasi)...

Un prezioso violino Stradivari Willemotte del 1734 che Leonidas Kavakos provò 24 anni fa, ma che ha cominciato ad usare solo l'anno scorso, gli ha aperto un nuovo mondo.

Il Wilmotte è un violino molto speciale, costruito quando il celebre liutaio cremonese Antonio Stradivari aveva già 90 anni, tre anni prima della sua morte.

"Quando trovi quello che stai cercando..."

"Quando trovi qualcosa che ti sta bene e che ha i colori che stai cercando, allora quello non è solo una fonte di conoscenza, ma anche di influenza e ispirazione", racconta Kavakos, "perché lo strumento ha una tale personalità e una tale ricchezza che è qualcosa che genera immediatamente idee, senti cose che non hai mai sentito prima".

La "filosofia della musica"

Le origini greche di Leonidas Kavakos e il suo interesse per la filosofia scorrono nelle sue vene. Attualmente viene considerato uno dei più grandi violinisti al mondo.

"Per esempio, quando leggo il primo dialogo di Platone, dove dice che dovremmo interpretare lo spirito del poeta piuttosto che le sue parole, è esattamente quello che stiamo cercando di fare quando stiamo suonando un pezzo o quando stiamo studiando un pezzo di musica", conclude Leonidas Kavakos, "Non stiamo provando a suonare solo le note, ma dobbiamo trovare quello che c'è dietro le note".

E la giornalista suona il violino....

Anche la nostra giornalista Katharina Rabillon non ha resistito, si è entusiasmata ed ha provato a suonare il violino Stradivari Willemotte di Leonidas Kavakos, come raccontato da queste foto tratte dal profilo Twitter.
Chissà se è tanto brava quanto bella...

Journalist • Cristiano Tassinari

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Hankyeol Yoon ha vinto l'edizione 2023 del Premio Herbert von Karajan

Al Festival di Salisburgo un concorso unico per aspiranti direttori d'orchestra

Con "Champion" il Met vuole conquistare un pubblico più ampio