Iraq: disordini a Bassora, nel giorno del nuovo Parlamento

BASSORA (IRAQ) - Tre giorni di disordini, a Bassora, la seconda città più grande dell'Iraq, nel sud del paese, hanno fatto da preoccupante prologo alla prima sessione del Parlamento iracheno, che si riunisce lunedì 3 settembre, dopo le elezioni del 12 maggio scorso, le prime dopo la fine dell'occupazione dello Stato Islamico.
La "guerra del petrolio"
Oltre 200 manifestanti hanno protestato davanti al giacimento petrolifero Nahr Bin Omar, di proprietà statale, minacciando il blocco delle estrazioni di petrolio: nel mirino della protesta, la disoccupazione e la corruzione negli apparati statali. Ma anche il carovita e la mancanza di servizi essenziali. Proteste che continuano da diversi mesi, soprattutto nel sud dell'iraq.
Il giacimento petrolifero Nahr Bin Omar produce il 95% del petrolio esportato dall'Iraq, con una media di 44mila barili al giorno. Nel mese di agosto si è registrato un record di produzione: 112 milioni di barili di greggio, per un totale di 7,7 miliardi di dollari.
La "guerra dell'acqua"
La provincia di Bassora, inoltre, è colpita da una grave crisi sanitaria: oltre 20mila persone sono state intossicate da una falda di acqua avvelenata. L'acqua non inquinata risulta, oltrettutto, imbevibile, a causa dell'elevata quantità di sale presente.
Queste le condizioni in cui il Parlamento iracheno - composto da 329 seggi - prova a formare un blocco di maggioranza con una coalizione di governo tra undici partiti, tra cui quello il **Partito Islamico Da'wa del Primo Ministro Haider al Abadi.
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