Il governo siriano ha chiesto a gran voce di assicurare ai rifugiati un ritorno in sicurezza nei loro territori e ha fatto appello ai paesi occidentali affinché incoraggino il processo il più possibile, magari incrementando le sanzioni.
Il governo siriano ha chiesto a gran voce di assicurare ai rifugiati un ritorno in sicurezza nei loro territori e ha fatto appello ai Paesi occidentali che incoraggino il processo il più possibile, magari incrementando le sanzioni. Intanto, dal solo Libano oltre 6000 sono i rifugiati che hanno fatto ritorno dal 18 luglio 2018.
Il Minisro degli esteri siriano Faisal Mekdad ha sottolineato la priorità della questione per Damasco. mentre - sempre secondo le autorità siriane - è in corso ogni tipo di attività di ricostruzione per permettere ai rifugiati di tornare a vivere normalmente.
"A livello internazionale il popolo siriano ha bisogno di tutto l'aiuto possibile, senza che vengano richiesti prerequisiti, ha detto Mekdal.
Da New York, invece, il portavoce del segretario generale dell'ONU, Farhan Haq, ha voluto dare risalto alla tragicità dei numeri del conflitto siriano; mentre sale a circa un milione il numero dei rifugiati che in tutto faranno ritorno nelle loro terre.
"Le ostilità in corso nel nord ovest della siria - ha detto Haq - hanno portato gravi perdite tra i civili. Almeno 134 morti, inclusi molti bambini, sono vittime accertate verificatesi durante il fine settimana presso i terrirori di Idllib, Hamas e Aleppo".
E' salito poi a 69 morti, tra civili e alcuni fondamentalisti guidati dagli ex qaedisti di Al-Nusra, il bilancio della colossale esplosione di un deposito di armi a Sarmada. Diciassette sono bambini secondo quanto rende noto l'Osservatorio siriano per i Diritti umani (Ondus).