A Monaco la religione al centro del Parsifal di Wagner

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Di Katharina Rabillon
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L'ultima opera del genio tedesco è un viaggio mistico e filosofico alla ricerca del Sacro Graal.

L'ultima opera di Wagner è un viaggio mistico e filosofico che ritorna sul tema del Sacro Graal.

Parsifal ha aperto il Festival di Monaco all'Opera di Stato bavarese - istituzione che ha vinto il premio "Compagnia dell'anno" 2018 - su un palcoscenico disegnato a tinte fosche dal leggendario artista tedesco Georg Baselitz.

Una produzione che si avvale di un cast d'eccezione, con protagonisti Nina Stemme, René Pape, e Jonas Kaufmann a impersonare il "puro folle".

Per Kaufmann "Parsifal è fondamentalmente un dramma molto intenso. Per me è il lavoro più perfetto di Wagner, nel senso che per la prima volta non parla solo di storia, eroi, dei e amore, ma affronta i temi della religione, qualunque possa essere questa religione, del desiderio, della sofferenza e della redenzione".

René Pape approfondisce l'idea: "Wagner ha anche studiato il buddismo e altre religioni. Non penso che si possa definire questa religione come cristiana, è più universale, chiunque creda in qualcosa si riconoscerà in Parsifal".

Per la soprano svedese Nina Stemme, Parsifal "Ti trasporta in mondi diversi. È enigmatico. È bello, punta verso il futuro dal punto di vista di Wagner, per così dire, ma al tempo stesso punta al passato, alla storia".

Il capolavoro di Wagner, andato in scena per la prima volta nel 1882, racconta la storia di Parsifal, destinato a salvare una confraternita di cavalieri incaricati di custodire le reliquie degli ultimi giorni di Cristo.

Il suo incontro con la tentatrice Kundry ha un profondo impatto su entrambi, dice Stemme: "Nel corso della scena qualcosa accade a Kundry, quando capisce chi è questo Parsifal o chi potrebbe essere. Quindi si innamora davvero di lui in quanto donna, non in quanto seduttrice".

E Kaufmann conclude: "Con questo bacio qualcosa diventa molto chiaro in Parsifal. Vede il suo futuro, conosce la sua missione e comincia a sospettare di poter essere colui che cambia tutto. Si dice che in generale con Wagner ci vuole un po' per entrare nella musica, ascolti e a un certo punto, all'improvviso, tutti gli ingranaggi cominciano a funzionare e diventa come una droga, non puoi più staccartene, e dimentichi spazio e tempo".

Il Festival dell'Opera di Monaco si conclude il 31 luglio. Il Parsifal sarà messo in scena ancora il 31 luglio e poi, nel 2019, il 24, 28 e 31 marzo.

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