Alcuni fra gli israeliani nutrono dubbi sulla legge
La norma votata dal parlamento israeliano definisce il paese "lo stato nazionale per il popolo ebraico", rende l'ebraico la lingua nazionale e afferma che "gli insediamenti ebraici sono nell'interesse nazionale. Ovvia la reazione negativa dei popoli arabi ai confini e dei palestinesi, ma cosa ne pensano gli israeliani? Non tutti sono d'accordo.
Così una ragazza: "È una legge discriminatoria, problematica e non democratica e mi indispone come cittadina dello stato d'Israele. Ci sono leggi che vengono votate in questo paese e che non sono democratiche. Danneggiano le minoranze e quelli che non sono cittadini israeliani. Questo danneggia il nostro tentativo di eguaglianza in questo paese e di farne un paese che permetta a chiunque di avere uguali diritti".
Anche persone non più giovanissime non sono entusiaste della decisione della Knesset perché capiscono che ci potrebbero essere difficoltà con le nazioni confinanti: "Capisco che ogni paese debba avere la propria nazionalità, pur non ostacolando quelle vicine. Noi siamo il popolo ebraico e adesso abbiamo una legge nazionale che dice come Israele appartenga al popolo ebraico anche se le minoranze dovrebbero avere diritti come in ogni paese del mondo".