Rafael Correa a Euronews: "L'Ecuador, repubblica delle banane"

Rafael Correa a Euronews: "L'Ecuador, repubblica delle banane"
Di Elena Cavallone
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I giudici lo accusano di aver ordinato il rapimento di un suo oppositore politico

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Un tribunale in Ecuador ha emesso un mandato di arresto nei confronti dell'ex presidente Rafael Correa, che ha guidato il paese dal 2007 al 2017. Correa, che è accusato di aver rapito un avversario politico nel 2012, nega ogni accusa.

Euronews lo ha incontrato in un appartamento vicino a Bruxelles, dove l'ex capo di stato ora vive con la moglie e i figli belgi.

"Cosa c'entro con questo evento?", esclama ai nostri microfoni. "All'inizio non ero stato nemmeno accusato. È successo nel 2012. Nel 2013 la presunta vittima h a presentato un'accusa specifica e non mi ha accusato. Ma già a novembre si erano resi conto che con false testimonianze potevano indicare il presidente come colpevole. E hanno annunciato che Correa sarebbe stato oggetto di mandato di arresto dell'Interpol. Hanno quindi dato il via a tutta questa montatura che non ha basi legali o logiche".

Il mese scorso il procuratore generale dell'Ecuador ha dichiarato di avere prove sufficienti per perseguire Correa. Ciò ha innescato dimostrazioni nelle strade di Quito a sostegno dell'ex presidente, che rimane popolare tra alcuni ecuadoriani per le politiche sociali che ha attuato.

Il giudice sostiene che Correa non si è presentato alla corte come gli è stato chiesto, e ha ordinato quindi il suo arresto. L'ex presidente sostiene che era impossibile per lui tornare nel suo paese e ha aggiunto che l'intero caso ha una motivazione politica mirata a impedirgli di svolgere qualsiasi ruolo in Ecuador.

"Mi fa male dirlo, ma l'Ecuador è visto di nuovo come una repubblica delle banane. Nessun paese serio prenderà in considerazione un mandato d'arresto così chiaramente politico, illegale e assurdo. Soprattutto il Belgio. Ma le persone sono molto nervose: i miei amici, la mia famiglia, i nostri militanti tutti sostengono che ci sarà una chiamata dell' Interpol, che mi cattureranno e che verrà concessa l'estradizione per mettermi in prigione nella dittatura ecuadoregna. Non è possibile. Non succederà nulla di tutto ciò, specialmente qui in Belgio dove ci sono molte garanzie. Siamo al sicuro qui. Nessuno ha bisogno di preoccuparsi per me, dobbiamo preoccuparci del paese".

L'agenzia di polizia internazionale non ha ancora reagito alla richiesta del giudice ecuadoregno per la cattura dell'ex-presidente Correa.

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