Una Forza militare europea senza l'Italia

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Di Debora Gandini
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Nove Paesi dell'Ue formalizzano la nascita della European Intervention Initiative

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Nove paesi europei. Sono quelli che hanno lanciato una "forza di intervento rapida". Il progetto, sponsorizzato dalla Francia di Emmanuel Macron, con l’appoggio anche del Regno Unito, punta a realizzare entro il 2024 un continente sovrano, strategico e autonomo nel campo della difesa. Tra i firmatari anche Germania, Danimarca, Spagna, Portogallo ma non l’Italia che, dopo aver partecipato alla fase iniziale, ora con il governo Conte, e le recenti tensioni con l’Eliseo, ha deciso di restare fuori.

L’idea di fondo è quella di avvicinare gli stati maggiori dei paesi partecipanti per essere in grado in futuro di intervenire nei possibili teatri di guerra, o in situazioni in cui devono essere prese decisioni rapide come una catastrofe naturale o l’evacuazione di civili. "L'obiettivo è quello di creare un gruppo di paesi che condividano le stesse idee - ha sottolienato la ministra della Difesa tedesca Ursula von der Leyen - per collaborare insieme e cambiare la volontà politica".

Per la Francia l’esempio è nell’operazione SERVAL, quella condotta contro gli jihadisti nel nord del Mali, dal 2012 al 2014 nell’ambito di una risoluzione ONU. Sotto il profilo politico-diplomatico, Parigi aveva già dato il via alla collaborazione con altri Paesi proprio in Africa, anche con visite comuni con la cancelliera Angela Merkel e l’ex premier italiano Paolo Gentiloni tra il 2016 e il 2017.

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