Il popolo giordano ancora in piazza contro il carovita

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Di Cinzia Rizzi
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Giornata di sciopero generale - indetto dai sindacati giordani - e nuove proteste in un Paese messo in ginocchio da deficit, tasse e disoccupazione

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Nuova giornata di proteste in Giordania, nell'ambito delle manifestazioni popolari contro il carovita e le politiche di austerità. Nonostante Re Abdallah abbia deciso di sciogliere il governo e nominare un nuovo premier, i giordani continuano a scendere in piazza. Nella giornata di mercoledì si è tenuto uno sciopero generale, indetto dai sindacati, nella capitale Amman e in altre città del Paese.

"Una volta formato, daremo al governo una possibilità. Poi decideremo quali saranno i prossimi passi. Se il governo soddisferà le nostre richieste, allora bene, altrimenti ci saranno ulteriori discussioni", ha spiegato il Presidente del sindacato medico giordano, il Dott. Ali Abous.

Proteste ad Amman

La situazione economica in Giordania è sempre più al limite. Il pesante deficit, il calo degli investimenti stranieri e degli aiuti internazionali, oltre al carovita e alla disoccupazione, preoccupano il popolo giordano, che da una settimana ha deciso di far sentire la propria voce.

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