Spagna, l'Eta non esiste più: l'atto finale nei Paesi Baschi francesi

Spagna, l'Eta non esiste più: l'atto finale nei Paesi Baschi francesi
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Di Antonio Michele Storto
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La cosiddetta dichiarazione di Arnaga rappresenta il passo conclusivo per il percorso iniziato nel 2011, e passato per il disarmo avvenuto un anno fa

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E così il momento è arrivato: l'Eta non esiste più. Dopo il comunicato diffuso in Svizzera, nel Centro Henry Dunant per il Dialogo Umanitario, il passo finale è mosso a Villa Arnaga, nella cittadina franco-basca di Cambo-les bains.

A leggere la dichiarazione di Arnaga - decretando la fine dell'Eta e della sua sanguinosa campagna separatista - è Irati Agorria Cuevas, la cosiddetta "Niña de Gernika", che ad appena 21 anni è già stata candidata per il movimento Euskal Herria Bildu (Paesi Baschi Uniti). "Rimangono profonde ferite, famiglie ancora divise" dice dal palco. "Altri sforzi andranno compiuti per assistere le vittime, per riconoscerle. Questo richiederà onesta da parte di tutti riguardo al passato, e uno spirito di generosità per far sì che le vecchie ferite possano rimarginarsi e la comunità risorgere".

Non è stato altrettanto ecumenico il premier Mariano Rajoy, che fin dall'inizio ha dato  a intendere che la repressione continuerà implacabile verso i membri ancora in libertà del gruppo. "I crimini dell'ETA continueranno ad essere indagati - ha ribadito - gli autori verranno processati e quando necessario condannati, e le condanne continueranno ad essere scontate,. Non c'è mai stata per loro e mai ci sarà impunità. Oggi possiamo dire che è stata la democrazia spagnola a sconfiggere L'Eta. La vittoria appartiene a tutti noi: ai democratici spagnoli, ai nostri vicini francesi, e a tutto il resto dell'Unione Europea che ci ha assistito in questa battaglia"

Il percorso verso lo scioglimento era partito già da tempo: un anno fa il gruppo aveva consegnato il suo arsenale a un gruppo di mediatori internazionali, tra i quali l'arcivescovo di Bologna. Nei suoi 50 anni d'insurrezione, l'Eta ha ucciso circa 350 civili, tra i quali 23 minori, oltre a quasi 500 tra militari e agenti di polizia.

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