Botta e risposta fra i popolari: chi congratula Orban per la sua vittoria, chi ne mette in evidenza la piattaforma anti-europea e xenofoba.
Judith Sargentini non ha dubbi: bisogna attivare l'articolo 7 contro l'Ungheria. L'eurodeputata verde ha presentato un rapporto molto critico nei confronti della situazione dello stato di diritto e dei diritti fondamentali nel paese. Per lei "C'è un rischio evidente di grave violazione dei valori su cui è fondata quest'Unione europea".
Ottenere i voti necessari però non sarà facile. Non solo il parlamento è diviso, ma lo è lo stesso gruppo dei Popolari, di cui fa parte il partito di Viktor Orban.
Il presidente del gruppo, Manfred Weber, si è congratulato con Orban dopo le elezioni, ricevendo in risposta questa lettera dal collega Gunnar Hökmark: "Sono rimasto sorpreso dalle tue devote congratulazioni espresse al primo ministro Viktor Orban... una vittoria guadagnata su una piattaforma di populismo e retorica antieuropea, antisemita e xenofoba".
L'eurodeputata ungherese Livia Jaroka, dello stesso gruppo, non ci sta: per lei il rapporto e la lettera si basano su informazioni false e si sente in dovere di spiegare che la realtà - sostiene - è diversa: "Noi Popolari parliamo apertamente fra noi: tutti i deputati possono esprimere le loro preoccupazioni, e questa è stata portata alla mia attenzione. Posso dirvi che io so che molte delle loro informazioni sono false informazioni".
La vttoria schiacciante di domenica scorsa alle elezioni politiche ha assicurato a Viktor Orban un terzo mandato come primo ministro. Pronto per nuove battaglie contro Bruxelles.