Trump convoca i generali e minaccia la Siria

Trump convoca i generali e minaccia la Siria
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

''Non possiamo lasciare che atrocità'' come quelle in Siria ''si verifichino'': ha tuonato l'inquilino della Casa Bianca e intende "rispondere con forza".

PUBBLICITÀ

Gli USA non restano insensibili alle atrocità che si consumano in Siria. "All'attacco chimico ''risponderemo con forza'': lo afferma il presidente americano Donald Trump, senza però fornire dettagli sul tipo di risposta e sulla tempistica. Trump deciderà come rispondere all'attacco nelle prossime ore.

"Un attacco odioso e intollerabile" così il presidente a stelle e strisce ha condannato il presunto attacco chimico a Duma. Convocando i suoi generali alla Casa Bianca ha promesso "decisioni importanti" entro 48 ore.  Forse un raid missilistico contro obiettivi di Damasco. Non è esclusa "alcuna opzione", esattamente come ha precisato il capo del Pentagono James Mattis. I responsabili pagheranno ha avvisato, "anche Putin" se dovesse risultare coinvolto.

Al Palazzo di Vetro intanto è andato in scena uno scontro frontale tra l'Occidente e la Russia. Le notizie dell'attacco sono 'fake news' per distogliere l'attenzione dal caso Skripal, ha attaccato l'ambasciatore di Mosca Vassily Nebenzia, accusando le leadership di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia di essere "impegnate in una politica dello scontro con Russia e Siria".

"Dicono che non sono stati loro. Per me non ci sono molti dubbi ma i generali lo capiranno", ha ribadito Trump mentre il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riuniva per discutere il da farsi, compresa una richiesta Usa per una nuova inchiesta indipendente sull'uso di armi chimiche in Siria. Richiesta sostenuta anche dall'inviato speciale dell'Onu, Staffan de Mistura e dalla stessa Cina. E lanciando una sfida: far volare subito a Damasco gli esperti dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) per una indagine sul luogo dell'attacco, con la scorta delle forze russe e siriane.

L'ambasciatrice Usa, Nikky Haley, ha replicato evocando le complicità di Mosca e Teheran ("La Russia ha sulle mani il sangue dei bambini siriani") e promettendo che gli Usa risponderanno, a prescindere dal fatto che il consiglio di sicurezza agisca o meno.

Mosca, Teheran e Damasco continuano a negare ogni responsabilità. Anzi, il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov è andato oltre, sostenendo che gli esperti militari di Mosca non hanno trovato "tracce di cloro o di altre sostanze chimiche usate contro i civili" a Duma. La tesi resta quella di una "provocazione" dei ribelli stessi per addossare la colpa al governo siriano e ai suoi sponsor russi e iraniani, giustificando così un intervento americano.  (Euronews / Ansa)

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Siria: rischi di escalation se gli Usa intervengono

Venti di guerra Usa-Siria: allerta aerea nel Mediterraneo

Usa, l'ex vicepresidente Pence: "Io contro l'isolazionismo, dobbiamo sostenere gli alleati"