Il Presidente americano, durante un comizio nel New Hampshire, parla della sua battaglia contro la tossicodipendenza, prendendo come modello Rodrigo Duterte
Prosegue la guerra contro la droga di Donald Trump. Il Presidente statunitense ha parlato di nuove, durissime misure, per combattere la piaga della tossicodipendenza: Trump ha invocato il muro al confine con il Messico, ha puntato il dito contro le società farmaceutiche, per il loro ruolo nella crisi degli oppiacei e ha parlato anche di pena capitale, per gli spacciatori di droga.
"Se non siamo duri con i trafficanti di droga, perdiamo solo tempo. Ricordatevi questa cosa: perdiamo solo tempo. E questo essere duri, include anche la pena di morte", ha dichiarato durante un comizio a Manchester, nel New Hampshire.
Quella contro la tossicodipendenza è una delle battaglie più combattute di Trump, in un Paese nel quale solo nel 2017, la droga ha fatto almeno 64.000 vittime. Non è la prima volta che il Capo di Stato americano invoca la pena di morte per gli spacciatori. Lo aveva già fatto in passato, indicando come Paesi modello Cina, Singapore, ma soprattutto le Filippine di Rodrigo Duterte.