Ghouta: la tregua umanitaria "temporanea" non regge

Le ambulanze e gli autobus erano pronti: ma non ha retto nemmeno la "tregua umanitaria temporanea", negoziata dalla Russia per consentire ai civili di lasciare la regione della Ghouta orientale, in Siria, ancora in mano ai ribelli anti-Assad, pesantemente bombardata nei giorni scorsi dall'esercito siriano e russo, .
.Mosca e Damasco incolpano i ribelli di aver bombardato un percorso sicuro previsto per i civili per lasciare la Ghouta. Gli oppositori di Assad hanno negato i bombardamenti.
Informazioni sulla violazione della tregua arrivano dalla Qasioun News Agency e dal suo profilo Twitter.
Jens Laerke. portavoce dell'Onu, è quasi rassegnato: "Chiaramente la situazione sul terreno non è tale che i convogli umanitari possano entrare e le evacuazioni mediche possano cominciare. È una questione di vita o di morte: e se mai c'è stata una questione di vita o di morte, questa lo è davvero: abbiamo bisogno di 30 giorni di cessate il fuoco, come chiede la risoluzione del Consiglio di sicurezza.
Ma è proprio la Russia ad aver bloccato la risoluzione delle Nazioni Unite che prevedeva l'imposizione di un mese di tregua.
I bombardamenti dei giorni scorsi, con il sospetto dell'uso di armi chimiche, su Ghouta hanno provocato centinaia di vittime tra i civili.
Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov conferma, nonostante tutto, l'impegno della Russia per il corridoio umanitario.
La tregua umanitaria, proposta dallo stesso Putin, doveva essere in vigore tutti i giorni, per cinque ore, dalle 9 alle 14, ora siriana.
Douma, una delle più grandi città della Ghouta orientale, a pochi chilometri da Damasco, è una delle zone piu' colpite dai bombardamenti. Per i civili, un'agonia senza fine. E, per ora, ancora senza tregua.