Stavros Malas ha ottenuto, domenica scorsa, un sorprendente 30,2% dei voti. Anastasiades è arrivato a 35,5%.
Quelle che dovevano essere elezioni dall'esito scontato potrebbero tramutarsi in un testa a testa all'ultimo voto questa domenica a Cipro.
Il presidente uscente di centrodestra, Nicos Anastasiades, 71 anni, ha un vantaggio ridotto sul candidato indipendente di sinistra Stavros Malas, sostenuto dal partito dei lavoratori.
Malas ha ottenuto, domenica scorsa, un sorprendente 30,2% dei voti. Anastasiades è arrivato a 35,5%.
"Non ho seguito molto la campagna elettorale - dice un lavoratore di Larissa - perché secondo me è più importante vedere cosa è stato fatto negli ultimi cinque anni e non solo quello hanno fatto o promesso negli ultimi 3 mesi per guadagnare qualche voto".
Al centro della contesa, l'economia, in lenta ripresa dopo il collasso degli anni scorsi che aveva costretto Nicosia a chiedere il salvataggio dell'Europa,
"Abbiamo seguito con attenzione i programmi economici dei due candidati e la loro visione sul futuro di Cipro - dice una residente dell'isola - È la prima volta che li ascoltiamo, non conoscevamo le loro priorità sull'economia e la questione della riunificazione dell'isola".
"Molte persone sono disoccupate o se lavorano guadagnano 500-600 euro al mese - ricorda un anziano abitante di Cipro - Ma non si può vivere con quei soldi. È difficile".
"L'economia ha caratterizzato i dibattiti sia fra i candidati che fra gli elettori in questa campagna presidenziale - conclude il giornalista di euronews, Marios Ioannou - La questione della riunificazione è stata relegata per la prima volta in secondo piano nelle ultime settimane".