Operazione "Themis": i migranti non sbarcheranno solo in Italia

Operazione "Themis": i migranti non sbarcheranno solo in Italia
Diritti d'autore REUTERS/Alkis Kostantinidis
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Di Cristiano Tassinari
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Fortemente voluta dal governo italiano, la nuova operazione che prende il posto di Triton presenta una novità importante: la fine dell'obbligo di sbarco dei migranti recuperati in mare solo in Italia. Previste, inoltre, due nuove rotte di pattugliamento nel Mar Mediterraneo.

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Con il 1. febbraio prende il via l'operazione "Themis", la nuova missione di Frontex, l'agenzia guardia-coste e guardia-frontiere dell'Unione Europea, con sede a Varsavia.

Dopo lunghe trattative da parte del governo-Gentiloni e, in particolare, del ministro degli interni Minniti, l'Italia ha ottenuto la fine dell'operazione "Triton" e l'avvio di "Themis", che usufruirà di un mandato più ampio.

La novità più evidente è la fine dell'obbligo di sbarco dei migranti soltanto in Italia. Ora i migranti recuperati in mare, considerati naufraghi a tutti gli effetti, saranno sbarcati nel porto sicuro più vicino, che potrebbe essere in Italia, ma anche in Grecia, Spagna, Libia e Malta (anche se l'isola dei Cavalieri non ha mai brillato per accoglienza).

Previste, inoltre, due nuove aree di pattugliamento: una ad est, tra Turchia, Grecia e Albania e una ad ovest tra Tunisia e Algeria. Aree che vanno ad aggiungersi alle altre zone di controllo già presenti nel Mar Mediterraneo.

Secondo Fabrice Leggeri, direttore esecutivo di Frontex, "Themis sarà una missione che contribuirà a fronteggiare e contrastare non solo l'immigrazione clandestina, ma anche il traffico di droga, il contrabbando e l'eventuale arrivo di terroristi".

Ogni tre mesi, l'operazione "Themis" sarà soggetta ad una valutazione della propria attività ed adeguatezza.  

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