L'incontro di Davos fra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il capo della Casa Bianca Donald Trump ha sancito una serie di buone intenzioni e alleanze ma anche l'ennesimo avvertimento verso la Palestina,
L'incontro di Davos fra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il capo della Casa Bianca Donald Trump ha sancito una serie di buone intenzioni e alleanze ma anche l'ennesimo avvertimento verso la Palestina,
"Quando una settimana fa ci hanno mancato di rispetto non permettendo l'incontro con il nostro grande vice presidente mentre noi li supportiamo con centinaia di milioni di dollari in aiuti, numeri eccezionali incomprensibili per chiunque.. quei soldi restano sul tavolo per ilmomento e non gli arriveranno a meno che non si siedano a negozino con noi la pace"
Immediata e dura la reazione del presidente palestinese Abu Mazen che anche attraverso il capo dei negoziatori SAEB EREKAT ha ribadito il significato oltraggioso della dichiarazione:
L'insistenza del presidente Trump a ribadire che Gerusalemme resta fuori il tavolo dei negoziati vuole dire che la pace stessa resta fuori dai negoziati. Molto irrispettoso tutto cio verso la comunità internazionale, verso le leggi internzionali e premia invece l'aggressione e l'occupazione di Israele".
Il premier israeliano ha definito inoltre "grandioso" il bilaterale con il presidente americano al World Economic Forum. Subito ricambiato da Trump in un tweet: "Bilaterale molto produttivo"
La "questione Gerusalemme capitale" resta cosi al centro delle polemiche lasciando pochi spiragli per un segno distensivo.
di Simona Zecchi