L'opposizione venezuelana è distrutta? Intervista a Fernando Rendón

L'opposizione venezuelana è distrutta? Intervista a Fernando Rendón
Di Alberto De Filippis
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Uno dei massimi ex dirigenti politici venezuelani negli Usa, racconta perché la gente non ha più fiducia nei politici

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Esiste ancora un'opposizione venezuelana? Dopo la morte di Oscar Perez, l'ex poliziotto che aveva fatto parlare di sé per un'azione contro il tribunale supremo a Caracas e che, secondo diversi video sarebbe stato ucciso dalla guardia nazionale bolivariana mentre stava cercando di arrendersi, sempre più attivisti stanno abbandonando le loro posizioni di referenti dei partiti politici dell'opposizione all'estero. Perché nessuno si fida più. Abbiamo raggiunto a New York Fernando Rendón, ex attivista negli USA, di Voluntad popular.

Euronews: "Signor Rendón sembra che ci sia un'emorragia di attivisti dell'opposizione all'estero. Molti come Lei hanno rasegnato le dimissioni da ruoli di rappresentanza di partiti politici importanti come Voluntad Popular".

Fernando Rendón: "Ho dempre detto che l'opposizione dei partiti venezuelani avrebbe avuto bisogno di un piano: non ha mai avuto un piano stabilito che funzionasse. Hanno provato col dialogo, ma non ha funzionato e si è arrivati a un punto che i cittadini che avevano un ruolo di portavoce o coordinatori si sono stancati di ricevere la linea dalle segreterie e di non ottenere risultati. Alla fine la gente comune si è organizzata per conto suo ed ha ottenuto più risultati che i partiti tradizionali, attraverso la costituzione di ong come "Venezuela Siamo Tutti" oppure "Siamo Venezuela". I partiti politici hanno preso decisioni senza consultarsi con la gente. Abbiamo avuto un leader come Capriles che un giorno ha detto che non c'era un cammino elettorale e il giorno dopo dice di voler partecpare alle elezioni: o una persona come un ex presidente del parlamento come Ramon Allup, che prima afferma che bisogna battersi col governo dappertutto, e il giorno dopo si siede a negoziare senza nessun tipo di garanzia. Sono le incongruenze che esistono nei leader venezuelani oggi".

Euronews: "Voi avete invocato l'ingerenza umanitaria. Questa potrebbe essere anche un'ingerenza armata?"

Fernando Rendón: "Oggi bisogna considerare tutte le alternative. Bisogna essere onesti su quelle che sono le opzioni sul tappeto. Credo che chiunque, dai gruppi civici, alle ong, alle cancellerie che vorrebbero il benessere dei venezuelani, chieda che si ragioni su di una soluzione rapida e dove anche l'uso della forza sia contemplato. Perché questi sono criminali. Semplicemente sono dei criminali, come potevano esserlo Pablo Escobar o il cartello di Cali in Colombia. Non gli importa niente della sofferenza della popolazione. Faranno il possibile per restare al potere, costi quel che costi. Una persona come Nicolas Maduro vuole solo restare al potere. Per questo abbiamo bisogno di aiuto, per uscire da questa situazione".

Euronews: "Se i partiti tradizionali hanno fallito, credete di potervi presentare voi a nuove elezioni?"

Fernando Rendón: "Noi non stiamo pensando di presentarci a elezioni o formare nuovi partiti. Io credo però, che anche persone che non abbiano fatto parte finora di un determinato partito , possano assumere la responsabilità di partecipare alla vita pubblica. Il fatto è che, ora, non esiste un sistema politico in Venezuela che abbia un mininimo di garanzie. Partecipare a elezioni fraudolente è semplicemente una perdita di tempo. Anche il fatto di convocare elezioni presidenziali è una farsa, non è democrazia, non sono elezioni che servano a qualcosa . Noi ci concentriamo sul fatto che esistano garanzie democratiche, dove il popolo possa partecipare".

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