Il primo ministro israeliano chiede la cancellazione dell'ente (UNRWA) che ogni anno aiuta oltre 5 milioni di profughi palestinesi e si accoda a Trump che pochi giorni fa aveva minacciato di chiudere il rubinetto degli aiuti.
Chiudere il rubinetto degli aiuti umanitari ai palestinesi. Dopo la decisione statunitense di riconoscere Gerusalemme come capitale israeliana, decisione che ha infuocato il mondo arabo, arrivano come vento sulle fiamme le parole del premier israeliano. Benjamin Netanyahu questa domenica ha chiesto l'eliminazione dell'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA) considerata anti-israeliana.
Benjamin Netanyahu ha detto: "L'UNRWA è un'organizzazione che perpetua il problema dei rifugiati palestinesi. Inoltre, racchiude la narrazione del cosiddetto diritto al ritorno, nel tentativo di eliminare lo Stato di Israele. Pertanto, l'UNRWA dovrebbe scomparire dalla faccia della terra".
Parole che seguono di pochi giorni la minaccia del presidente americano Trump di cancellare i fondi per i palestinesi vista la loro scarsa volontà, ha scritto il presidente su twitter il 2 gennaio, di volere la pace. Dichiarazioni a cui sono seguite indiscrezioni di stampa sul congelamento di 125 milioni di dollari di aiuti. Rumors smentiti dal governo americano mentre l'UNRWA fa sapere di non aver ricevuto comunicazioni ufficiali di sorta.
Ma la preoccupazione ai vertici dell'agenzia che aiuta 5 milioni di profughi palestinesi nella regione mediorientale, è tanta. Il portavoce nelle ultime ore ha fatto sapere che gli abitanti di Gaza non potrebbero mai fare a meno dell'ente il cui più importante finanziatore sono proprio gli Stati Uniti con 360 milioni di dollari nel 2016.