Il Presidente definisce Kirsten Gillibrand "pronta a tutto pur d'ottenere finanziamenti" dopo che la senatrice democratica si era unita alla richiesta di dimissioni a seguito delle denunce per molestie sessuali. Gillibrand ribatte: non riuscirà a farmi tacere.
Quando un cinguettio di Donald Trump non fa che aggravare la sua situazione. Sono ormai 60 le deputate democratiche statunitensi che chiedono l'apertura di un'indagine per molestie sessuali a carico del Presidente, impegnato in uno scontro diretto con la senatrice di New York Kirsten Gillibrand.
"Signor Presidente, lei non beneficia di regole differenti rispetto a chiunque altro " ha detto la repubblicana Brenda Lawrence.
Alla richiesta di dimissioni da parte di 6 senatori tra cui Kirsten Gillidrand, Trump aveva risposto via Twitter.
Rivolgendosi direttamente alla senatrice democratica, l'aveva definita una leccapiedi, fino a poco tempo fa disposta a qualunque cosa pur d'ottenere finanziamenti per la campagna elettorale.
Un attacco particolarmente violento ed interpretato come sessista.
"Si è trattato di un tentativo fuori luogo e sessista di farmi stare zitta ma non rimarrò in silenzio sulla questione" ha ribattuto la senatrice democratica.
Una serie di eventi che torna a mettere in grande evidenza le numerose accuse di molestie sessuali emerse dall'avvio della campagna elettorale che ha poi portato Trump alla Casa Bianca.
Fulminante la dichiarazione di della senatrice democratica della California Jackie Speier che ha definto grottesche le parole di Trump: "Sono rimasta senza parole. È l'atteggiamento di una persona per nulla adatta ad essere il Presidente degli Stati Uniti".
Ma secondo la portavoce della Casa Bianca, l'interpretazione sessista del Tweet di Trump è un'interpretazione maliziosa.
"Non c'era alcun sottinteso. Sta parlando di come funziona il sistema che abbiamo. Del fatto che i politici si prostrano continuamente per ottenere danaro" ha detto in conferenza stampa la portavoce della Casa Bianca Sarah Huckabee Sanders.
Ad oggi sono 17 le donne che hanno rivelato pubblicamente di avere subito molestie sessuale da parte di Donald Trump. Tra queste Jessica Leeds, Samantha Holvey e Rachel Crooks che lunedì hanno preso la parola in una conferenza stampa.