Donald Trump: la Corea del Nord, "un regime assassino"

La Corea del Nord come Iran, Siria, Sudan. Gli Stati Uniti sono tornati ad inserire il regime di Pyongyang nella lista nera dei Paesi accusati di appoggiare il terrorismo. Una lista dalla quale la Corea del Nord era uscita 9 anni fa nel quadro di una strategia politica completamente differente, quella di Obama, volta a scoraggiare la corsa agli armamenti nucleari.
“Questa misura porterà nuove sanzioni e restrizioni nei confronti della Corea del Nord e di personaggi chiave del regime, dando appoggio ad una campagna di aumento della pressione per isolare un regime assassino” ha detto il Presidente Donald Trump.
Per giustificare la svolta, Trump ha accusato Pyongyang non solo di “minacciare il mondo con una devastazione nucleare” ma anche di aver “ripetutamente sostenuto atti di terrorismo internazionale”, compreso omicidi in suolo straniero.
Bruce Klingner, ricercatore alla Heritage Foundation e ex-agente CIA specializzato sulla Corea: “Ovviamente la Corea del Nord si arrabbierà ma sulla base dello stesso argomento si sarebbe potuto dire che non bisognava arrestare Al Capone per non farlo arrabbiare. Le leggi degli Stati Uniti vanno rafforzate indipendentemente dalle reazioni di chi commette il crimine. Così aumenterà la pressione sulla Corea del Nord”.
Quella dell’amministrazione Trump appare in fin dei conti come una mossa altamente simbolica, nei confronti di un regime già pesantemente sanzionato e immerso in un profondo isolamento rispetto alla comunità internazionale.