521 sparatorie in 477 giorni: l'ossessione statunitense per le armi in tre infografiche

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Di Euronews
521 sparatorie in 477 giorni: l'ossessione statunitense per le armi in tre infografiche

Gli Stati Uniti sono uno dei pochi paesi al mondo in cui il diritto ad avere armi da fuoco è sancito dalla costituzione. Il Secondo Emendamento della Carta dei diritti (Bill of rights) della Costituzione degli Stati Uniti (1791) infatti recita: “Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”.

Non è quindi sorprendente che molti adulti americani scelgano di equipaggiarsi con una pistola, nel migliore dei casi. Ma quante sono esattamente le armi in possesso dei civili statunitensi, ovvero quelle detenute nelle case e nelle proprietà private?

Sparatorie come quelle di Charleston, Orlando e Las Vegas riportano al centro del dibattito l’annoso problema. Non solo: anche sul fronte “suicidi”, carabine e fucili rappresentano un’opzione che non lascia scampo a chi ha preso la più drammatica delle risoluzioni

Il 30% degli adulti negli Stati Uniti possiede dunque un’arma da fuoco. Un numero così alto di individui può sembrare strano a noi europei, ma è importante ricordare che questo diritto è radicato in profondità nella cultura americana.

In un discorso carico di emozione, nel 2016, Obama annunciò leggi più stringenti sulla diffusione delle armi. Erano i giorni successivi alla sparatoria di Sandy Hook in cui trovarono la morte 20 bambini in una scuola elementare del Connecticut e otto adulti, tra cui l’attentatore – il 20enne Adam Lanza – e sua madre.

Nel corso delle sue legislature, l’ex presidente ha provato a far approvare nuove misure legislative più efficaci di quelle attuali, ma invano. Questo tweet testimonia il livello di esasperazione da lui raggiunto.


All’epoca, la National Rifle Association – lobby potentissima nel paese – ebbe a dichiarare: “L’ossessione del Presidente Obama per limitare la diffusione delle armi da fuoco non conosce confini”.

A febbraio, Trump ha firmato una legge per annullare i passi avanti fatti nell’era Obama e che avevano come obiettivo rendere più difficile comprare un’arma da fuoco per quelle persone affette da patologie mentali. L’attuale inquilino della Casa Biannca non ha menzionato le leggi statunitensi sul porto d’armi nel suo discorso alla nazione dopo la strage di Las Vegas, in cui sono morte 59 persone e 525 sono state ricoverate con ferite di diversa gravità. Una scelta criticata da molti democratici e attivisti, in patria e all’estero.


Il Congresso sta dibattendo due leggi di grossa portata per allentare le restrizioni alla diffusione di armamenti. Una riguarda l’uso dei silenziatori, l’altra il diritto di portare armi da uno stato all’altro in incognito. Non è chiaro se un cambiamento a riguardo sia all’orizzonte e se l’azione lobbistica dei potenti gruppi che agiscono a Washington sortirà gli effetti desiderati. Tutti coloro che si sono trovati coinvolti in una sparatoria urgono il Congresso a dare le necessarie risposte alla nazione.