Myanmar: cancellata la visita delle agenzie Onu a Rakhine

Myanmar: cancellata la visita delle agenzie Onu a Rakhine
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il passo indietro arriva nel giorno in cui almeno 10 bambini e quattro donne sono morti nel naufragio della loro imbarcazione mentre cercavano di raggiungere il Bangladesh

PUBBLICITÀ

Dietrofront delle autorità del Myanmar che – dopo aver invitato le agenzie Onu a visitare lo stato di Rakhine, dove si sta assistendo a un esodo di massa della minoranza musulmana dei Rohingya – hanno cancellato la visita.

Il passo indietro arriva nel giorno in cui almeno 10 bambini e quattro donne sono morti nel naufragio della loro imbarcazione nel golfo del Bengala, mentre cercavano di raggiungere il Bangladesh.

Le Nazioni unite descrivono come “pulizia etnica” le atrocità che dal 25 agosto hanno spinto 500 mila persone a trovare rifugio in Bangladesh.

Sono oltre 7 mila le donne che, appena superato il confine, hanno denunciato violenze sessuali da parte dell’esercito birmano.

Mentre l’Alto Commissario Onu per i Rifugiati lancia l’allarme per il Bangladesh: Dacca ha bisogno di aiuti internazionali “massicci” per garantire viveri e rifugio ai Rohingya e ha chiesto un aiuto di 250 milioni di dollari alla Banca Mondiale.

Il World food program fa sapere di avere bisogno di oltre 72 milioni di dollari per finanziare una risposta ai bisogni di oltre 1 milione di persone per i prossimi sei mesi.

Nel sud-est del Bangladesh c‘è anche carenza di ripari temporanei. Un volo charter dell’UNHCR, un Boeing 777, è stato caricato di materiale necessario alla costruzione di rifugi.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

San Suu Kyi esce dal carcere, l'ex leader civile del Myanmar trasferita ai domiciliari

Myanmar: liberi quasi 10mila prigionieri, rimane in carcere Aung San Suu Kyi

Myanmar, la giunta militare concede una grazia parziale a Aung San Suu Kyi