"Basta silenzio": l'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu ha criticato Aung San Suu Kyi sollecitandola a intervenire in difesa dei Rohingya.
L’arcivescovo sudafricano e premier Nobel per la Pace Desmond Tutu ha fortemente criticato Aung San Suu Kyi, sollecitandola a “intervenire nella crisi che si sta aggravando” in Myanmar e a proteggere la minoranza di religione musulmana dei Rohingyas perseguitata dalle forze di sicurezza. “Sono ora vecchio, debole e ufficialmente in pensione, ma non voglio rimanere in silenzio su questa disperata situazione”, ha scritto l’arcivescovo in una lettera al Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. “Se il prezzo politico da pagare per l’ascesa politica è il silenzio, è certamente troppo alto. La preghiamo di essere ancora coraggiosa, di parlare a nome dei diritti umani e della giustizia”, continua Desmond Tutu. In meno di due settimane, secondo le Nazioni Unite oltre 160mila persone sono fuggite dalla violenza per cercare rifugio nel vicino Bangladesh. Aung San Suu Kyi, che di fatto guida il governo birmano, è stata criticata per non escesa in campo in difesa dei dei Rohingya, lei si è difesa denunciato la “disinformazione” che ha deformato il racconto di quello che sta accadendo.