Usa: bufera sui Boy Scouts dopo discorso "politico" di Trump

Usa: bufera sui Boy Scouts dopo discorso "politico" di Trump
Di Euronews

Donald Trump ha iniziato il suo discorso di lunedì sera davanti a 35.000 boy scout americani chiedendo: “Chi vuole parlare di politica?”. Ma poi nel suo intervento al Jamboree of the Boy Scouts of America – riunione quadriennale di tutti gli scout americani tra i 12 e il 18 anni – il presidente americano non ha resistito e ha attaccato Barack Obama e Hillary Clinton. Per questo alcuni genitori degli scout hanno espresso rabbia nei confronti del discorso pronunciato da Trump a Beaver, West Virginia.

Gli organizzatori dell’evento hanno pubblicato sul loro blog un avviso, in cui si sottolinea che alcuni slogan di Trump nel corso della campagna elettorale (“costruiremo il muro” etc.) sono considerati controversi da molti scout e che potrebbero causare tensioni. Ma in un discorso di 35 minuti a ruota libera Trump ha provocato boati, applausi, canti e risate, attaccando le “fake news”, la campagna elettorale di Hillary Clinton e l’ex presidente Barack Obama, che non è mai intervenuto a una Jamboree degli scout (in realtà non l’ha mai fatto perchè fino a poco tempo fa gli scout escludevano i gay).

I Boy Scouts of America hanno dovuto prendere le distanze da Trump affermando che l’organizzazione “è politicamente quidistante e non ha promosso una posizione, un prodotto, un servizio, un candidato politico o una filosofia”.

Inoltre gli organizzatori hanno sottolineato che Trump è l’ottavo presidente ad aver parlato alla riunione. L’invito a Trump rientra in “una tradizione di lunga data e non è in alcun modo un endorsement di un partito politico di specifiche politiche”. Ma tutte queste parole non sono bastate. Su Facebook sono centinaia le frasi di condanna. Alcuni hanno deciso di ritirare i propri figli dall’associazione.

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