Centrafrica: 100 morti negli scontri scoppiati a Bria

Centrafrica: 100 morti negli scontri scoppiati a Bria
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Di Salvatore Falco
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Più di 600 soldati della Repubblica del Congo, peacekeeper Onu, saranno rimpatriati perché accusati di abusi sessuali.

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Le autorità di Bria, nella Repubblica Centrafricana, riferiscono di circa 100 morti negli scontri scoppiati nella città nord-orientale. Nonostante la firma di un nuovo accordo di pace fra il governo e i gruppi militari attivi, le violenze non si fermano denuncia l’organizzazione Medici senza frontiere, precisando di aver assistito oltre 35 feriti.

Un contigente delle Nazioni Unite è intervenuto in un campo profughi.

“Dobbiamo solo sperare che ci sia un nuovo accordo e la volontà ottenere la pace – dice il responsabile della missione Onu Parfait Onanga-Anyanga – È mia profonda convinzione che le persone siano stanche e credo che i gruppi armati ora si rendano conto che la violenza non li aiuterà a raggiungere i loro obiettivi”.

Venerdì scorso la Comunità di Sant’Egidio ha fatto sedere attorno allo stesso tavolo i rappresentanti di 13 gruppi armati e le istituzioni della Repubblica Centrafricana, ma lo stato di sicurezza resta estremamente precario.

Intanto, più di 600 soldati della Repubblica del Congo, peacekeeper Onu, saranno rimpatriati perché accusati di abusi sessuali. Lo scorso anno 120 militari dello stesso contingente erano già stati rimpatriati con le stesse accuse.

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