La corte di giustizia dell'Unione europea ha affermato che gli accordi di libero scambio tra UE e paesi terzi richiedono la ratifica di tutti i parlamenti nazionali
Le politiche europee di libero scambio subiscono un duro colpo in tribunale. Nessun accordo commerciale tra l’Unione europea e un paese terzo potrà essere concluso senza la ratifica dei parlamenti di ogni Stato membro. La corte di giustizia dell’UE martedi ha affermato che tali accordi prevedono una competenza sia dell’Unione europea che degli stati membri.Ciò comporta che qualsiasi accordo futuro dovrà essere ratificato da tutti i 38 parlamenti nazionali e regionali d’Europa. Una buona notizia per i contrari ai trattati transatlantici come TTIP e CETA, ma che potrebbe anche far rallentare i futuri accordi con partner come Singapore, Giappone ed America latina. Ma non solo: la sentenza dei giudici europei getta ancora più incertezza sulle future relazioni commerciali tra la Gran Bretagna e l’Unione europea. In seguito alla Brexit qualsiasi accordo tra Londra e Bruxelles dovrà essere firmato dai parlamenti di tutti i 27 paesi dell’UE, che potrebbero anche porre un veto.