Il papa in Egitto questo venerdì vuole rafforzare il dialogo interreligioso. Dice: per me un'auto normale, non blindata
Papa Francesco non ha paura, né degli attentati né delle critiche. In Egitto questo venerdì va a portare un messaggio di speranza, sperando che abbia un impatto rilevante a più livelli.
Francesco intende ridare vigore al dialogo interreligioso, incontrando non solo gli esponenti della piccola comunità cattolica e il capo dei cristiano ortodossi, ma anche il Grande Imam di al-Azhar, il più importante centro di studi dell’Islam sunnita nel mondo.
L’incontro con l’imam Ahmed al Tayeb riveste un’importanza fondamentale per Francesco, che vuole riportare al vecchio splendore le relazioni con il centro interrotesi con Benedetto XVI.
I cattolici più oltranzisti criticano l’apertura del Papa e spingono per un blocco tout cort del dialogo con l’Islam.
Nel corso della sua visita al Cairo, che durerà 27 ore, il Santo Padre incontrerà anche il presidente Abdel Fattah al-Sisi.
Gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto al portavoce del Vaticano se la questione verrà sollevata. Greg Burke ha risposto dicendo che Franceco ha affrontato viaggi più delicati di questo.
Il problema della sicurezza non resta secondario. Soprattutto dopo i sanguinosi attentati che hanno colpito i cristiani copti.
Francesco ha detto di non volere comunque un’auto blindata e di non avere paura.