Bulgaria alle urne: elezioni anticipate che possono far virare il paese verso Mosca

Bulgaria alle urne in un voto che potrebbe spostare gli interessi del Paese verso la Russia. Elezioni anticipate dall’esito incerto con i socialisti che sperano di spodestare il partito di centrodestra GERB dell’ex premier Borisov, al governo dal 2009 al 2013 e poi dal 2014 al 2017. Sullo sfondo ci sono tensioni con la vicina Turchia, che sostiene apertamente un nuovo partito (Dost) che rappresenta la minoranza turca nel Paese.
“Se i bulgari decidono che dobbiamo governare, avremo la possibilità di parlare molto di Ankara nei giorni a venire. Molte cose devono essere fatte dall’Europa e dalla Turchia per mantenere la pace e la sicurezza. Questi toni e queste azioni sono disastrosi per la Bulgaria”, spiega Borisov.
A dare battaglia è Kornelia Ninova, 48 anni, prima donna a guidare il partito socialista. Ninova si è scagliata contro Bruxelles e se diventasse premier la Bulgaria potrebbe virare verso Mosca. “Ho votato per il cambiamento, per la sicurezza alle frontiere, nelle nostre case e per la giustizia. L’istruzione per tutti i bambini, l’accesso alle cure per ogni persona bisognosa, nessuna pressione per le piccole e medie imprese, più lavoro e redditi più alti”, dice Kornelia Ninova.
Al voto partecipano 13 partiti, 9 coalizioni e 21 comitati d’iniziativa. Per i sondaggi è improbabile che esca una maggioranza chiara. Con un salario medio di 500 euro, la Bulgaria resta il Paese più povero dell’Unione Europea con un disinteresse diffuso per la politica.