Il presidente turco ha accusato i caschi blu olandesi per il loro coinvolgimento nel massacro di Srebrenica nel 1995.
La tensione tra Ankara e l’Olanda non si placa. ll presidente tuco Erdogan è tornato ad attaccare i Paesi Bassi questa volta per il coinvolgimento nel genocidio di Srebrenica nel 1995. Il riferimento è ad una sentenza del tribunale dell’Aja che ha ritenuto i caschi blu olandesi responsabili per non aver impedito la morte di centinaia di bosniaci di fede musulmana.
#Erdogan contro gli olandesi: 'Sono marci, li conosciamo dal massacro di #Srebrenica' https://t.co/ia7Z8Z31vi
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) 14 marzo 2017
“Miei cari amici conosciamo l’Olanda e gli olandesi dal massacro di Srebrenica”, ha detto il presidente Erdogan, “sappiamo che carattere marcio hanno dal loro massacro di 8.000 bosniaci. Lo sappiamo molto bene”.
Dopo la sospensione delle relazioni diplomatiche con l’Olanda e la chiusura dello spazio aereo turco ai diplomatici olandesi, il presidente turco infila un’ennesima stoccata senza risparmiare Angela Merkel, criticata per comportarsi non diversamente dai Paesi Bassi.
In seguito all’aggravarsi della crisi tra i due paesi ad Ankara e Istanbul sono state chiuse le sedi diplomatiche olandesi per motivi di sicurezza. Il minstero degli Esteri turco ha anche chiesto all’ambasciatore olandese che non si trova nel paese, di non rientrare per un certo periodo.
Dopo l’espulsione del ministro turco della Famiglia, Fatma Betul Sayan Kaya, fermata mentre si recava a Rotterdam, la Turchia ha fatto sapere di voler denunciare il governo olandese presso le Nazioni Unite, l’Osce e il Consiglio d’Europa con l’accusa di aver violato la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche.