In aprile il referendum popolare
Una riforma necessaria alla stabilità del Paese, con queste parole il presidente Erdogan presenta la riforma costituzionale che lo trasformerebe da Capo di Stato in padre-padrone della Turchia fino al 2029.
“Spero che sarà una riforma positiva per i turchi e per il nostro Paese; spero sia l’inizio di un nuovo periodo”.
La riforma passata in prima lettura lo scorso 15 gennaio, è stata oggetto di feroci dibattiti in seno al parlamento, sfociati in vere e proprie bagarre.
Per Erdogan è imprescindibile per la stabilità del Paese.
La riforma approvata trasforma la Turchia, repubblica parlamentare dal 1923, in repubblica presidenziale; il Presidente della Repubblica diventa una figura centrale, somma di fatto i poteri del capo di Stato a quelli di del premier. Nomina e revoca i ministri; è lui che designerà 12 giudici della Corte costituzionale, abilitati peraltro a pronunciarsi sulla destituzione del presidente stesso.
Il numero dei parlamentari passa da 550 a 600, l’età per essere eletto deputato si abbassa da 18 a 25 anni.
Il parlamento può essere mandato a casa dal presidente con un tratto di penna.
Passa la riforma costituzionale in Turchia – In primavera il referendum popolare. Si teme la svolta autoritaria… https://t.co/US7QnBFVF5
— MSOI thePost (@MSOIthePost) February 13, 2017
I deputati hanno adottato i 18 articoli della riforma in seconda lettura lo scorso 21 gennaio.
Per l’entrata in vigore definitiva resta adesso l’ultima tappa, il referendum di aprile.
***#Erdogan ha firmato la riforma costituzionale. Il #referendum sarà il 16 aprile #Turchia#presidenzialismo
— Marta Ottaviani (@martaottaviani) February 10, 2017
Che il presidente pensa di vincere a mano bassa dopo l’impennata di popolarità registrata in seguito al fallito golpe della scorsa estate e le purghe che hanno fatto pulizia di oppositori, o presunti tali, al regime nella funzione pubblica e nei mass media.
Il clima di intimidazione voluto dal governo non ha avuto comunque la meglio e molti continuano, malgrado, tutto a manifestare il proprio dissenso, denunciando la deriva autoritaria di Erdogan.
Dopo tre mandati come premier, Recep Tayyp Erdogan è stato eletto come presidente, nel 2014 l’anno dell’inaugurazione del nuovo sfarzoso palazzo presidenziale. Da lui voluto.