La sua vittoria alle presidenziali di dicembre era stata accolta con sollievo da Bruxelles. Van der Bellen,europeista convinto, ha tenuto un discorso schietto e sincero agli eurodeputati a Strasburgo
Niente retorica per lui: il neopresidente Austriaco Van Der Bellen martedi ha parlato schietto agli eurodeputati a Strasburgo. Reduce da elezioni travagliatissime, Van Der Bellen è l’uomo che ha fermato l’ascesa della destra populista. Lui stesso ha ammesso che la sua elezione a dicembre 2016 “è stato un chiaro rifiuto del nascente nazionalismo, del protezionismo e del seducente e semplicistico populismo”.
Nel suo discorso-piu volte seguito dagli applausi della platea- il politico austriaco ha saputo mettere nero su bianco i vantaggi di un’ Europa forte. Economista, prima che presidente, Van der Bellen ha sottolineato il potere fondamentale dell’Unione Europea nel regolare il mercato globale, illustrando esempi chiari e concreti.
“Chi se non l’Europa può imporre limiti alle grandi multinazionali quando abusano della loro posizione dominante? Ma le regole devono essere negoziate e adesso bisogna stabilire le regole del gioco con Facebook, google, Microsoft e via dicendo. I singoli stati nazionali non possono negoziare da soli, neanche se sono dei grandi Paesi”.
Un monito a Francia, Germania e Olanda, dove nei prossimi mesi si terranno le elezioni politiche che potrebbero sconvolgere gli assetti del blocco europeo. I mesi passano e la tensione in Europa cresce all’avvicinarsi delle urne. E allora ecco un’iniezione di fiducia da parte del professore austriaco. Lui, che finora sembra l’unico a poter dire “Yes we can”.