Usa: Boente è il ministro della giustizia ad interim

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Applicherò - garantisce - la direttiva di Trump sull'immigrazione

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Dana Boente è il ministro della Giustizia ad interim degli Stati Uniti. Donald Trump ha infatti licenziato Sally Yates, nominata dall’amministrazione Obama, perché aveva ordinato al Dipartimento di non difendere in tribunale il decreto del nuovo presidente sull’immigrazione.

Boente, che rimarrà in carica fino a quando Jeff Sessions non sarà confermato dal Senato, ha fatto sapere che la direttiva della Casa Bianca ora sarà applicata nella sua interezza.

“Voglio rendere omaggio a Sally Yates – ha dichiarato davanti all’assemblea il senatore democratico del Connecticut Richard Blumenthal – che ha preso posizione sulla base di principi morali e legali nella più alta tradizione del Dipartimento di Giustizia, chiarendo che questi ordini non possono essere difesi; che lo stato di diritto e la moralità sono più importanti che le politiche del momento e delle disposizioni impulsive di un comandante che chiaramente ha difficoltà a capire le leggi, o almeno quelle fatte dalla sua amministrazione”.

Yates' actions true to proud tradition that respect for law transcends politics at DOJ. Tradition I fear is at risk if #Sessions becomes AG

— Richard Blumenthal (@SenBlumenthal) January 31, 2017

Intanto contro il provvedimento di Trump, che vieta l’ingresso negli Stati Uniti alle persone provenienti da sette Paesi di prevalente religione musulmana, si continua a manifestare. La scorsa notte a Columbus, in Ohio, la polizia intervenuta per disperdere i manifestanti ha utilizzato spray urticante.

Nella sua analisi il corrispondente di euronews a Washington, Stefan Grobe, ci riporta alle somiglianze tra quanto sta ora accadendo e il cosiddetto “Massacro del sabato sera”, la disperata epurazione dei vertici del Dipartimento di giustizia, con cui Nixon provò a salvarsi, in pieno scandalo Watergate. “Alcuni commentatori – ci dice – hanno paragonato il fatto che Trump abbia licenziato il Ministro della Giustizia per averlo sfidato sul decreto contro l’immigrazione allo scontro epocale di Richard Nixon con i vertici del Dipartimento della Giustizia, il cosiddetto ‘Massacro del sabato sera’”. “Il contesto è però oggi completamente diverso – prosegue il corrispondente di euronews a Washington, Stefan Grobe -. Nixon però allora nascondeva un crimine. Trump oggi difende invece una decisione politica e un decreto che sono imperfetti. E il problema di Trump sta proprio qui: ha agito con precipitazione e in assoluto disprezzo della procedura in merito a un problema in larga parte frutto della sua immaginazione: non c‘è alcuna ‘ondata di terroristi mascherati da rifugiati siriani’ che si riversa negli Stati Uniti”. “Ancora una volta Trump sta dando alla sua base il sangue che reclama – conclude -, ma al prezzo di esasperare il pubblico americano. Ed è da appena 11 giorni che è in carica”.

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