Riprendono in Kazhakstan i colloqui per la pace in Siria

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Ripartono in Kazhakstan i colloqui per una soluzione politica del conflitto in Siria.

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Ripartono in Kazhakstan i colloqui per una soluzione politica del conflitto in Siria. Attorno al tavolo di Astana si ritrovano i rappresentanti della Russia, della Turchia e dell’Iran.

Al dialogo non partecipano le opposizioni siriane, che rifiutano di sedersi allo stesso tavolo con il governo di Bashar al-Assad.

Un portavoce dell’esercito libero, sostenuto da Ankara, ha accusato Damasco di non rispettare il cessate il fuoco concordato lo scorso 20 dicembre.

I gruppi anti-Assad non risparmiano le critiche a Mosca, accusata di non esercitare alcuna pressione per fermare gli Hezbollah libanesi, schierati accanto al regime.

La fragile tregua regge con difficoltà dopo le accuse all’aviazione russa e a quella siriana di aver colpito dei civili nel corso dell’offensiva servita a riprendere il controllo della città di Aleppo.

I negoziati di Astana dovrebbero concentrarsi sulle misure capaci di rafforzare il cessate il fuoco sul terreno, con il governo siriano che continua a chiedere il disarmo dei ribelli dell’opposizione come precondizione per discutere di riconciliazione.

Ai colloqui partecipano anche rappresentanti delle Nazioni Unite, a un anno dal fallimento del primo piano di pace elaborato dall’inviato speciale del Consiglio di sicurezza, Staffan De Mistura.

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