Sentenza per strage migranti nel canale di Sicilia. "Capitano" rischia 18 anni di reclusione
Attesa questo martedì la sentenza per il naufragio di migranti del 18 aprile 2015 al largo della Libia, il più grave di sempre nel Canale di Sicilia, con un bilancio di circa 700 morti. Nel processo, che si celebra col rito abbreviato, davanti al Gup di Catania, sono imputati il presunto capitano tunisino del barcone, e il suo mozzo siriano. Si proclamano innocenti sostenendo di essere stati solo dei passeggeri. Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Al capitano sono contestati anche omicidio colposo plurimo e naufragio. Per lui la Procura ha chiesto la condanna a 18 anni di reclusione e il pagamento di un risarcimento di 3 milioni di euro. Per il mozzo sollecitati sei anni.