Regno Unito: crescita oltre le attese nel terzo trimestre, nonostante la Brexit

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L’economia britannica sembra resistere allo shock della Brexit, almeno a breve termine: nel terzo trimestre il prodotto interno lordo è aumentato oltre le attese degli economisti, ma a un ritmo inferi

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L’economia britannica sembra resistere allo shock della Brexit, almeno a breve termine: nel terzo trimestre il prodotto interno lordo è aumentato oltre le attese degli economisti, ma a un ritmo inferiore rispetto ai tre mesi precedenti: +0,5%, secondo la stima preliminare dell’ufficio nazionale di statistica. La crescita è invece del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

0.5% growth in #GDP in Q3, led by strong growth in services, particularly films, retail and computer programming https://t.co/0fCtmlthvu

— ONS (@ONS) 27 octobre 2016

Il settore dei servizi avanza a ritmo sostenuto, compensando la flessione della produzione industriale, dell’agricoltura e dell’edilizia. I britannici continuano a consumare, nonostante la frenata della sterlina.

Per il ministro delle Finanze Philip Hammond “i fondamentali dell’economia sono solidi”, ma il Paese “dovrà adattarsi a una nuova relazione con l’Unione Europea”.

Here's my response to today's ONS</a> GDP figures. <a href="https://t.co/GGdt0UCFkr">pic.twitter.com/GGdt0UCFkr</a></p>&mdash; Philip Hammond (PHammondMP) 27 octobre 2016

Dopo la pubblicazione dei dati la sterlina ha registrato un avvio di seduta al rialzo. Ma molti economisti avvertono, la situazione rischia di peggiorare l’anno prossimo con l’inizio dei negoziati sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Si temono un balzo dell’inflazione e rinvii degli investimenti da parte delle aziende.

Di recente il Fondo Monetario internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita britannica per il 2017: l’1,1%, ossia 0,2 punti in meno rispetto alla stima precedente.

L’FMI è leggermente più ottimista rispetto all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico che si aspetta una crescita dell’1% l’anno prossimo, “un tasso molto inferiore a quello degli ultimi anni”, ha sottolineato l’Ocse.

Sotto i riflettori adesso è la Banca d’Inghilterra che la prossima settimana discuterà di un ulteriore taglio dei tassi di interesse: i dati sul Pil del terzo trimestre potrebbero indurla a lasciarli invariati, dopo la riduzione di agosto, la prima in sette anni.

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