Ucraina: detenuti nel limbo

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La questione della liberazione e dello scambio dei prigionieri tra Kiev e i separatisti filorussi è la parte più debole dell'accordo di Minsk.

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Il cosidetto accordo di Minsk firmato nel 2014, sulla fine della guerra tra i ribelli filorussi e le forze ucraine, fa acqua su molti fronti, ma quello relativo alla liberazione e lo scambio dei prigionieri è il più insidioso. I numeri sui detenuti trattenuti dai due schieramenti non coincidono.

L’ Osce, il mediatore degli accordi di pace, non può imporre lo scambio dei prigioneri, mentre Kiev e i separatisti filorussi non arrivano neanche ad accordarsi sulla lista dei prigionieri.

Entrambe le parti sembrano utilizzare la questione dei detenuti per forzare concessioni su altri argomenti di natura politica.Tra questi:l’organizzazione di elezioni nella regione controllata dai ribelli e il ripristino del pieno controllo da parte dell’Ucraina al confine con la Russia.

Amnesty International e Human Rights Watch sostengono che i due gruppi abbiano volontariamente imprigionato dei civili, talvolta detenendoli per mesi in carceri non riconosciuti dalle autorità. Volodymyr Zhemchugov è stato da poco liberato dopo la cattura da parte degli uomini dall’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk. L’uomo è rimasto in prigione per oltre 11 mesi, durante i quali ha dichiarato di aver subito delle torture.

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